Estensione dell’impiego della sostanza attiva tetraconazolo.

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE L 313/10 del 30 novembre 2010 è pubblicata la Direttiva 2010/82/UE della Commissione del 29 novembre 2010 che modifica la direttiva 91/414/CEE del Consiglio per quanto riguarda l’estensione dell’impiego della sostanza attiva tetraconazolo.

Con la direttiva 2009/82/CE del Consiglio il tetraconazolo è stato incluso come sostanza attiva nell’allegato I della direttiva 91/414/CEE del Consiglio del Consiglio, del 15 luglio 1991, relativa all’immissione in commercio dei prodotti fitosanitari in quanto fungicida.

L’inclusione del tetraconazolo è tuttavia limitata all’impiego in colture a campo aperto con restrizioni riguardanti cadenza e campi d’impiego. L’impiego su mele e uve è completamente escluso. Queste restrizioni sono state ritenute necessarie perché all’epoca della redazione dell’allegato le informazioni concernenti la valutazione delle falde acquifere erano insufficienti, in particolare per quanto concerne il rischio di contaminazione da parte di due metabolici che non erano stati identificati dal notificante. In relazione all’impiego su mele e uve l’informazione necessaria ai fini della valutazione del rischio per i consumatori era incompleta.

Dai nuovi dati presentati dal notificante e la nuova valutazione, realizzata dallo Stato membro relatore, risulta che l’estensione dell’impiego richiesta non comporta rischio ulteriori rispetto a quelli già presi in considerazione nelle disposizioni specifiche relative al tetraconazolo nell’allegato I della Direttiva 91/414/CEE e nella relazione del riesame della Commissione in merito a tale sostanza.

Per quanto riguarda in particolare il rischio di contaminazione delle falde acquifere lo Stato membro (l’Italia) è giunto alla conclusione che il nuovo studio consegnato dal notificante (Isagro) identifica i metabolici di cui sopra e attesta che non determinano percolamento inaccettabile. Per quanto riguarda l’uso si mele e uve, si è concluso che i dati riguardanti i residui quali integrati da nuove prove tanto controllate quanto sul campo, dimostrano l’assenza di rischi per quanto riguarda l’ingestione acuta e cronica da parte dei consumatori.

(LG-FF)

Fonte: Eur-Lex

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