Eternit, sentenza appello 3.6.2013: 18 anni a Schmidheiny

A Stephan Schmidheiny imputato nel processo d’appello per le morti d’amianto inflitti due anni in più rispetto alla sentenza di primo grado. Escluse dai risarcimenti Inail e Inps.

Eternit: 18 anni di reclusione in appello a Schmidheiny

Inail e Inps escluse dai risarcimenti, confermati per Regioni, Comuni, ASL, Sindacati, Associazioni familiari

Diciotto anni per Stephan Schmidheiny: e’ stata aumentata la condanna in appello per l’unico imputato rimasto a rispondere del reato di disastro doloso e omissione di cautele antinfortunistiche per la strage dell’amianto.

È stato invece dichiarato estinto il reato per il barone belga Louis De Cartier De Marchenne, deceduto due settimane fa all’età di 92 anni.

La condanna e’ stata pronunciata dal presidente Alberto Oggè in un’aula gremita di pubblico e di parenti delle vittime.

Sono oltre 2000 infatti le parti offese costituite parte civile per aver contratto mesotelioma pleurici e malattie da amianto come l’asbestosi dopo aver lavorato o vissuto nei comuni di Casale Monferrato, Cavagnolo, Bagnoli e Rubiera.

La sentenza estende la responsabilità dell’imputato anche per le vittime di Bagnoli e di Rubiera
, per cui invece in primo grado era stata dichiarata l’intervenuta prescrizione

La difesa: siamo indignati

Nei risarcimenti alle parti civili stabilito per il comune di Casale Monferrato, il più colpito dalla strage della multinazionale dell’amianto con almeno metà delle vittime complessive: la Corte d’Appello ha isancito un risarcimento di 30,9 milioni di euro.

Poi,
100 mila euro per ogni sindacato ammesso come parte civile e
70 mila euro per le associazioni ambientaliste wwf e legambiente.

Per i familiari delle vittime sono stati riconosciuti 30 mila euro ciascuno.

Per il PM Raffaele Guariniello: sentenza importante dà prospettive anche al caso Taranto

Per Guariniello: un sogno che si avvera. Siamo andati al di là di ogni aspettativa. Importante il fatto che sia riconosciuto che il disastro sia avvenuto anche a Napoli e Rubiera. E si aprono aspettative anche per le altre città che attendono giustizia: “La posta in palio è la tutela dell’uomo e della sua salute

Questa sentenza ci dice che non è mai azzardato sognare“.

“La posta in palio – ha aggiunto il pm Guariniello – è la tutela dell’uomo e della sua salute”.
Ed ancora: “il disastro ambientale doloso riconosciuto dalla Corte non è solo per i lavoratori ma riguarda tutta la popolazione“.

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