In particolare, il bando è teso alla costruzione di una panoramica d’insieme delle politiche e delle buone pratiche da mettere in campo, esaminando le conseguenze potenziali per la sicurezza e la salute dei lavoratori e individuando le principali sfide e opportunità che si delineano per gli standard di prevenzione.
Questa iniziativa si inserisce nel programma di ricerca condotto da Eu-Osha su digitalizzazione, salute e sicurezza sul lavoro (Ssl), al centro della prossima campagna europea su “Ambienti di lavoro sani e sicuri” che avrà inizio nel 2023. Se ben gestita, la digitalizzazione può ridurre i rischi professionali e creare nuove opportunità per migliorare le condizioni di lavoro, in uno scenario sempre più incentrato su intelligenza artificiale (IA), robotica, connettività, realtà aumentata, piattaforme online, big data. Al contempo, tuttavia, occorre aver chiari anche i pericoli che possono presentarsi, come ad esempio i fattori di rischio psicosociali e l’incremento di tecnopatie connesse alla salute mentale.
L’Eu-Osha indica anche alcuni esempi di strategie in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che potrebbero contribuire ad attenuare le sfide poste dalla digitalizzazione. Si va dall’elaborazione di un quadro etico per la digitalizzazione, con la stesura di codici di condotta e di comportamento, a una regolamentazione normativa più chiara su obblighi, responsabilità e nuove modalità di “lavoro in digitale”. Viene accentuato l’approccio alla “prevenzione attraverso la progettazione” come integrazione tra fattori umani e progettuali incentrati sui lavoratori, con il loro coinvolgimento nell’ideazione e attuazione delle strategie di digitalizzazione. Si auspica, infine, la collaborazione tra mondo accademico, realtà industriali, parti sociali e governi su ricerca e innovazione nelle tecnologie digitali, per tenere conto adeguatamente degli aspetti di formazione e istruzione.