EU-OSHA, indicazioni per redigere un piano di protezione della pelle dei lavoratori da sostanze chimiche e altri fattori di rischio

Le malattie della pelle sono uno dei più comuni problemi di salute legati al lavoro in Europa. La pelle è esposta a molti rischi sul posto di lavoro, dall’esposizione a sostanze chimiche a fattori fisici e biologici. Prevenire efficacemente le malattie della pelle richiede più di un paio di guanti protettivi, è necessario un approccio proattivo che combini misure protettive, tecniche e organizzative.

Le malattie della pelle sono tra le malattie professionali più diffuse nell’UE. L’alta incidenza è dovuta in particolare all’uso diffuso di prodotti chimici, responsabili per l’80-90% delle malattie della pelle, ma anche gli agenti biologici e fisici possono essere fattori causali.

Oltre a ustioni e irritazioni, l’esposizione chimica può causare dermatiti, acne professionale e assorbimento di sostanze chimiche attraverso la pelle con effetti tossici anche gravi. Altri effetti comuni sono le reazioni allergiche causate principalmente dall’uso di detergenti o solventi in ambienti umidi. Sostanze chimiche e altri fattori di rischio, come agenti biologici e radiazioni solari, possono interagire e potenziare gli effetti negativi sulla salute.

Quasi tutti i rami dell’industria e del commercio sono collegabili a malattie professionali della pelle come servizi sanitari e sociali, parrucchieri, industria alimentare, settore della lavorazione dei metalli, commercio al dettaglio e attività di costruzione. I lavori che comportano il contatto con l’acqua, possono anche compromettere gravemente la funzione barriera della pelle. I problemi della pelle sono determinati anche dai comuni detergenti e prodotti per la pulizia. I lavoratori del settore alberghiero e della ristorazione sono a rischio durante la pulizia, la disinfezione e la manipolazione di alimenti e rifiuti biologici. Anche i rischi per chi lavora nell’assistenza domiciliare dovrebbe anche essere seriamente considerati per l’adozione di misure appropriate.

I datori di lavoro dovrebbero valutare i lavori in cui è probabile l’esposizione a sostanze nocive o che possono essere assorbite attraverso la pelle e determinare se i lavoratori possono essere influenzati dal lavoro in ambienti umidi, dall’uso di solventi e detergenti, dalla luce solare o da altri rischi.

I processi di lavoro dovrebbero essere modificati per permettere l’eliminazione di tali sostanze, o dove impossibile, per operare la sostituzione con sostanze meno dannose. L’adozione di misure tecniche come l’utilizzo di sistemi chiusi che evitano il contatto e attrezzature per garantire una distanza di lavoro sicura tra la pelle e le sostanze nocive possono ridurre ulteriormente l’esposizione, mentre misure organizzative come la rotazione del lavoro possono ridurre i tempi di esposizione. Come ultima risorsa, è possibile utilizzare dispositivi di protezione individuale (DPI) come guanti appropriati o prodotti per la protezione della pelle.

E’ importante proteggere tutte le parti del corpo esposte, non solo le mani, quindi potrebbe essere necessario adottare misure specifiche o indumenti da lavoro.

Si raccomanda inoltre ai datori di lavoro di redigere un piano di protezione della pelle che includa misure e istruzioni per la protezione della pelle prima del lavoro, la pulizia durante e dopo il lavoro, la cura anche dopo il lavoro, tenendo conto del tipo di esposizione, dell’utilizzo dei guanti e della protezione dalle radiazioni UV.

I lavoratori dovrebbero anche essere formati su esposizioni, tecniche di prevenzione, uso corretto dei dispositivi di protezione personale e igiene della pelle. Lavarsi le mani prima di mangiare e bere e prima di indossare i guanti è fondamentale, così come cambiare gli indumenti contaminati o i DPI. I lavoratori dovrebbero imparare come controllare la loro pelle e sapere chi contattare se notano i primi segni di prurito, pelle secca o rossa, in modo che possano essere prese misure precoci per migliorare la situazione lavorativa.

Per monitorare la salute dei lavoratori nelle grandi imprese, i datori di lavoro possono anche utilizzare questionari, interviste o indagini cliniche per garantire che le misure di controllo in atto siano efficaci.

Fonte: EU-OSHA

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