Nel suo studio delle ricerche in corso su questo argomento, l’EU-OSHA ha riscontrato che la comunicazione dei rischi potenziali rappresentati da tali materiali è ancora carente e che la maggior parte degli europei (54%) non sa neanche che cosa sia la nanotecnologia (1). Persino nei luoghi di lavoro in cui sono stati trovati nanomateriali di sintesi, il livello di consapevolezza è basso. Ad esempio, il 75% dei lavoratori e datori di lavoro nel settore dell’edilizia non è cosciente di lavorare con nanomateriali.
Nel link al comunicato stampa completo dell’Agenzia una serie di documenti utili sui nanomateriali (lingua Inglese).
(1) La nanotecnologia si occupa della manipolazione della materia su scala dimensionale piccolissima (a livello nanometrico, vale a dire fino a 10.000 volte inferiore al diametro di un capello umano). Con “nanomateriale” s’intende un materiale naturale, derivato o fabbricato contenente particelle allo stato libero, aggregato o agglomerato, e in cui, per almeno il 50 % delle particelle nella distribuzione dimensionale numerica, una o più dimensioni esterne siano comprese fra 1 nm e 100 nm (Raccomandazione della Commissione, del 18 ottobre del 2011, sulla definizione di nanomateriale (2011/696/UE).