Il livello dei rischi psicosociali nei luoghi di lavoro europei è elevato e il 77 % delle organizzazioni segnala la presenza di almeno un fattore di rischio psicosociale nel luogo di lavoro. Il rischio più diffuso è legato al dover gestire clienti, pazienti, allievi ecc. difficili (58 % delle organizzazioni), seguito dai tempi pressanti (43 %). Dall’indagine ESENER-2 emerge inoltre che il 41 % delle organizzazioni dell’UE-28 riferisce di non disporre di sufficienti informazioni sul modo in cui valutare i rischi psicosociali.
Tra le organizzazioni dell’UE-28 con 20 o più lavoratori, il 33 % segnala di essersi dotato di un piano d’azione per la prevenzione dello stress lavoro-correlato. La prevalenza più alta si registra nel Regno Unito (57 %), in Romania, Danimarca, Svezia e Italia (circa 50 %). Viceversa, meno del 10 % delle organizzazioni nella Repubblica ceca e in Estonia ha reso operativo un piano d’azione.
Per quanto concerne le ragioni che inducono le organizzazioni ad agire nel campo della SSL in generale, l’adempimento degli obblighi normativi è il motivo più segnalato (dall’85 % delle organizzazioni nell’UE-28). La normativa è uno dei fattori più importanti che inducono ad affrontare gli aspetti legati alla SSL nei luoghi di lavoro, anche se per alcune imprese (circa il 40 % nell’UE) gli obblighi normativi sono considerati fonte di grande difficoltà nel lavoro svolto per affrontare le questioni legate alla SSL. Tuttavia, vale la pena di notare che esistono notevoli differenze tra i vari paesi, il che suggerisce una percezione molto diversa della complessità degli obblighi normativi a seconda del contesto nazionale.