Siamo fanalino di coda tra i Paesi dell’Ocse per salari percepiti e nella top ten per il cuneo fiscale. La laurea, oltre ad essere un miraggio per molti, non e’ piu’ garanzia di impiego stabile o adeguatamente retribuito.
Sono 106 gli omicidi compiuti dalle organizzazioni criminali nel 2008, il 17,6% del totale degli omicidi volontari in Italia, piu’ della meta’ dei crimini (59 omicidi, il 55,7%) – si sono verificati in Campania.
Alcuni dati colpiscono più di altri.
Sono 106 gli omicidi compiuti dalle organizzazioni criminali nel 2008, il 17,6% del totale degli omicidi volontari in Italia. Lo afferma sempre il ‘Rapporto Italia 2010′ dell’Eurispes in cui si sottolinea che piu’ della meta’ dei crimini – 59 omicidi, pari al 55,7% – si sono verificati in Campania.
Siamo fanalino di coda tra i Paesi dell’Ocse per salari percepiti e nella top ten per il cuneo fiscale.
La laurea, oltre ad essere un miraggio per molti, non e’ piu’ garanzia di impiego stabile o adeguatamente retribuito ed ha, invece, conseguenze negative sull’occupazione.
La crisi continua a influire negativamente sugli italiani, per i quali la situazione economica del Paese e’ di molto peggiorata, ma allo stesso tempo le prospettive di ripresa spingono verso una maggiore fiducia per il futuro.
Il disavanzo della spesa sanitaria nazionale del Lazio nel 2008, pari a 1,67 miliardi di euro, rappresenta da solo il 49,5% di tutto il disavanzo nazionale.
Esaminando i dati relativi all’indebitamento totale degli enti del Servizio sanitario nazionale da parte della Corte dei Conti, si evidenzia ‘l’esplosione’ dei debiti del Lazio (+62,5%): da 8,4 miliardi di euro del 2004 a 13,7 miliardi di euro nel 2007, ossia poco piu’ di un quarto (27,8%) dell’indebitamento totale nazionale del Ssn nel 2007.
Il debito verso fornitori della Regione Lazio e’ cresciuto considerevolmente nel periodo 2004-2006 (+66%), per stabilizzarsi negli anni 2006 e 2007 intorno al valore di circa 11 miliardi di euro, pari al 34,1% del totale nazionale dei debiti verso fornitori del Ssn nel 2007.
Inoltre ci sono troppi ‘soldi nel cassetto’, risorse che ogni anno non si riescono a spendere per il ministero dei beni culturali.
(red Regioni 29.01.10) – (Pa-Ro)