Europarlamentari, stipendi uguali per tutti e rimborsi controllati.

Non si tratta di una novità, ma l’attuazione del nuovo statuto dei deputati UE approvato nel 2005 e pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE L 262 del 7-10-2005.

Con l’inizio della settima legislatura del Parlamento europeo, il 14 luglio scorso, gli eurodeputati hanno stabilito di dare attuazione, per quanto riguarda stipendi e pensioni loro spettanti, allo statuto dei deputati approvato nel 2005 il cui testo riportiamo nel link.

Pertanto, gli stipendi o indennità di base dei b736 deputati saranno pari al 38,5% dello stipendio di un giudice della Corte di Giustizia europea, ovvero 7.666 euro lordi (al netto di 5.700 euro) pagati ora direttamente da Bruxelles e a carico del bilancio comunitario. Il condizionale è però d’obbligo: gli bStati membri possono derogare alle nuove norme sulle indennità e le pensioni fino al 2019. Si perpetuerebbero in tal caso le consistenti differenze di trattamento economico dovute alla maggiore o minore “generosità”delle nazioni di appartenenza prima fra tutte l’Italia, con uno stipendio di quasi 12.000 euro lordi mensili.

Un profilo decisamente più sobrio e appropriato al decoro istituzionale è stato scelto anche er le ulteriori indennità presenti nella busta paga degli eurodeputati. I rimborsi spese generali sostenute dai deputati dello Stato membro di origine (4.202 euro mensili) sono decurtati del 50% nel caso in cui un deputato partecipi a meno della metà delle sedute plenarie annuali. Le indennità di viaggio (fino ad un massimo di 4.148 euro) non saranno più corrisposte a titolo forfetario, ma sulla base delle spese effettivamente sostenute e documentate. Vi è poi l’indennità forfettaria di soggiorno di circa 295 euro al giorno (alloggio e vitto) per la partecipazione alle riunioni ufficiali degli organi del Parlamento nei quali il deputato è attivo, ad esempio nelle commissioni. Questa indennità è corrisposta solo se il deputato firma un registro di presenza ufficiale.

Anche per questa voce il Parlamento europeo dimezza l’importo ai deputati presenti a meno della metà delle votazioni nominali che si tengono a Strasburgo o a Bruxelles. Una diari forfetaria di 149 euro è infine prevista per le riunioni in Paesi non appartenenti alla Comunità europea. Con l nuova legislatura il Parlamento europeo prende in carico al proprio bilancio anche gli stipendi dei collaboratori personali che assistono i deputati nelle sedi istituzionali. Il rimborso massimo per questa voce di spesa è pari a 17.540 euro mensili. Gli assistenti saranno finalmente inquadrati come funzionari parlamentari con un contratto a termine e, a differenza del passato regime, non potranno più essere scelti tra i familiari dei deputati. Il capitolo rimborsi e collaborazioni dovrebbe così chiudere un gestione amministrativa molto criticata per la poca trasparenza, gi sprechi legati all’assenteismo e la relativa facilità di ottenere spese gonfiate o inesistenti. I deputati europei usufruiranno di una copertura assicurativa e di un trattamento pensionistico uniforme. Le indennità e i trattamenti pensionistici saranno soggetti al pagamento di imposte a profitto della Comunità.

Ecco alcune voci di spesa messe in preventivo per l’esercizio finanziario 2009 del Parlamento europeo a fronte di uno stanziamento complessivo pari a 1.530.840.023 euro (allegato a doc. P6_TA-PROV(2008)05-20:
-Indennità: 25.173.000
-Indennità di spese generali: 41.729.000
-Spese di viaggio ordinarie: 78.708.000
-Altre spese di viaggio: 6.975.000
-Assistenza parlamentare: 185.287.000
-Contributi ai partiti politici a livello europeo: 10.858.000 (vedi Reg.to CE 1524/2007)
-Contributi alle fondazioni affiliate ai partiti politici a livello europeo:7.000.000

(LG-FF)

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