FAO, presentato il rapporto “Stato della biodiversità mondiale per l’alimentazione e l’agricoltura”

Il rapporto, preparato dalla FAO con la guida della Commissione sulle risorse genetiche per l’alimentazione e l’agricoltura, denuncia una perdita di biodiversità cruciale per l’agricoltura e i sistemi alimentari.

E’ stato presentato, il 22 febbraio 2019, dalla FAO il rapporto sullo Stato della biodiversità mondiale per l’alimentazione e l’agricoltura che, primo nel suo genere, presenta preoccupanti prove che la biodiversità che sta alla base dei sistemi alimentari sta scomparendo, mettendo a rischio il futuro degli alimenti, dei mezzi di sussistenza, della salute umana e dell’ambiente.

Il rapporto avverte che la biodiversità alimentare e agricola, costituita da tutte le specie che supportano i sistemi alimentari, una volta perduta non può più essere recuperata.
Tutte le piante e gli animali selvatici e domestici che forniscono cibo, mangimi, carburante e fibre compongono la biodiversità per il cibo e l’agricoltura, così come la miriade di organismi che sostengono la produzione di cibo attraverso servizi eco-sistemici costituiscono la biodiversità associata. Questa include tutte le piante, gli animali e i microrganismi (insetti, pipistrelli, uccelli, mangrovie, coralli, piante marine, lombrichi, funghi, batteri) che mantengono i terreni fertili, impollinano le piante, purificano l’acqua e l’aria, mantengono le risorse ittiche e forestali in buona salute, e aiutano a combattere i parassiti e le malattie delle coltivazioni e del bestiame.

Il rapporto, preparato dalla FAO sotto la guida della Commissione sulle risorse genetiche per l’alimentazione e l’agricoltura, esamina tutti questi elementi. Si basa sulle informazioni fornite specificamente per questo rapporto da 91 paesi e sull’analisi degli ultimi dati globali.

Il rapporto denuncia una riduzione della diversità delle coltivazioni, il maggiore numero di razze di animali a rischio d’estinzione e l’aumento della percentuale di stock ittici sovra-sfruttati.
Delle circa 6.000 specie di piante coltivate per il cibo, meno di 200 contribuiscono in modo sostanziale alla produzione alimentare globale e solo nove rappresentano il 66% della produzione totale.
La produzione mondiale di bestiame si basa su circa 40 specie animali, con solo un piccolo gruppo che fornisce la stragrande maggioranza di carne, latte e uova. Delle 7.745 razze di bestiame locali (a livello di paese) segnalate, il 26% è a rischio d‘estinzione.
Quasi un terzo degli stock ittici è sovra-sfruttato, più della metà ha raggiunto il limite sostenibile.

Le informazioni provenienti dai 91 paesi rivelano che le specie di cibo selvatico e molte specie che contribuiscono ai servizi eco-sistemici vitali per l’alimentazione e l’agricoltura, compresi gli impollinatori, gli organismi del suolo e i nemici naturali dei parassiti, stanno rapidamente scomparendo.
I fattori chiave della perdita di biodiversità citati dalla maggior parte dei paesi sono: cambiamenti nell’uso e nella gestione della terra e dell’acqua, seguiti da inquinamento, sovra-sfruttamento, cambiamenti climatici, crescita della popolazione e urbanizzazione.

“La biodiversità è fondamentale per la salvaguardia della sicurezza alimentare globale, é alla base di diete sane e nutrienti e raforza i mezzi di sussistenza rurali e la capacitá di resilienza delle persone e delle comunità” ha dichiarato il Direttore generale della FAO, José Graziano da Silva. “Dobbiamo usare la biodiversità in modo sostenibile, in modo da poter rispondere meglio alle crescenti sfide del cambiamento climatico e produrre cibo senza danneggiare il nostro ambiente”.
“Meno biodiversità significa che piante e animali sono più vulnerabili ai parassiti e alle malattie” ha aggiunto Graziano da Silva. “Elemento, che insieme alla nostra dipendenza da un numero sempre minore di specie per nutrirci, sta mettendo la nostra già fragile sicurezza alimentare sull’orlo del collasso”.

Fonte: FAO

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