Fini: il calo degli infortuni impone un rilancio della cultura della prevenzione

Gianfranco Fini: è’ un piccolo segnale positivo che, ovviamente, non ci esime dal compiere uno sforzo aggiuntivo per rilanciare con determinazione quella cultura della sicurezza che trova nella prevenzione il suo punto più qualificante. Norme non applicate, scarsa formazione, salari non adeguati: ecco i nodi da sciogliere.

Gianfranco Fini: “il calo degli infortuni impone un rilancio della cultura della prevenzione“.

Per il Presidente della Camera: “Anche nel 2011, la soglia dei morti sul lavoro è scesa sotto i mille casi, con una diminuzione del 5,4% rispetto al dato definitivo del 2010 è un piccolo segnale positivo che, ovviamente, non ci esime dal compiere uno sforzo aggiuntivo per rilanciare con determinazione – soprattutto attraverso una più intensa collaborazione tra imprese e lavoratori – quella cultura della sicurezza che trova nella prevenzione il suo punto più qualificante”.

———–

Leggi il saluto del Presidente della Camera On. Gianfranco Fini (vedi link)

Consentitemi, però, in primo luogo, di rivolgere un deferente omaggio alla memoria di Marco Fabio Sartori, il ricordo del suo straordinario impegno alla guida dell’Inail è, per tutti noi, una eredità preziosa.

Come emerge dalla lettura dei dati del Rapporto, anche nel 2011, la soglia dei morti sul lavoro è scesa sotto i mille casi, con una diminuzione del 5,4% rispetto al dato definitivo del 2010.

E’ un piccolo segnale positivo che, ovviamente, non ci esime dal compiere uno sforzo aggiuntivo per rilanciare con determinazione, soprattutto attraverso una più intensa collaborazione tra imprese e lavoratori, quella cultura della sicurezza che trova nella prevenzione il suo punto più qualificante.

Come ci ricorda continuamente il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ha avuto l’indubbio merito di sensibilizzare l’opinione pubblica sul dramma del fenomeno infortunistico, “l’incolumità e la salute dei lavoratori costituiscono valori primari per la società e la loro tutela è interesse non solo del singolo, ma di tutta la collettività”.

Nei sistemi economici più avanzati, l’infortunio sul lavoro non può, infatti, essere considerato come una fatalità che irrompe all’improvviso e quasi casualmente nella vita lavorativa, ma deve essere considerato come la conseguenza statisticamente prevedibile della condizione in cui si svolge e si organizza il lavoro.

Avere ben chiaro questo concetto fondamentale significa favorire una piena comprensione di tutti i fenomeni connessi, e, in particolare, significa invertire l’attuale tendenza che impedisce, nel nostro Paese, di disporre di strumenti di conoscenza e di controllo sistematico capaci di guardare oltre la pura contabilità degli eventi infortunistici.

Purtroppo la geografia e la configurazione del nostro tessuto imprenditoriale registra, troppo spesso, gravi inadempienze e colpevoli ritardi culturali.

La mancata applicazione della normativa antinfortunistica, l’incapacità di assicurare efficienti ed aggiornati programmi formativi per la prevenzione degli incidenti, i salari non sempre adeguati al costo della vita, la sottovalutazione del ruolo di denuncia dei sindacati costituiscono il substrato oggettivo su cui occorre intervenire immediatamente per stroncare quell’intreccio di fattori comportamentali che mette a rischio la salute dei lavoratori.

Al riguardo, i processi di modernizzazione dei contesti organizzativi e dei modelli gestionali del lavoro necessitano di essere costantemente monitorati, al fine di verificare nel tempo l’efficacia o meno delle azioni intraprese, nei diversi ambiti, sul versante della prevenzione.

Da questo punto di vista, il Testo Unico sulla sicurezza nei luoghi di lavoro (decreto legislativo n. 81 del 2008) costituisce una “sorta” di bussola per le politiche di prevenzione, a partire dalla principale novità rappresentata dall’obbligo, per il datore di lavoro, di sottoporre alcune attrezzature di lavoro a verifiche periodiche, volte a valutarne l’effettivo stato di conservazione e di efficienza ai fini della sicurezza.

….

Leggi il saluto del Presidente della Camera On. Gianfranco Fini (vedi link)

Fonte: Camera.it

Approfondimenti

Precedente

Prossimo