Il documento ha alle spalle un lavoro condiviso fra Governo, dicasteri e Regioni e Province autonome e contiene misure relative ai tre settori che più di tutti sono causa degli alti livelli di inquinamento che tuttora persistono: trasporti, agricoltura e riscaldamento domestico a biomassa, sui quali ogni ministero assume impegni concreti.
Cinque gli ambiti tematici con azioni definite preliminarmente. Un primo ambito sarà trasversale e comporterà: la razionalizzazione dei sussidi ambientalmente dannosi; un fondo fino a 400 milioni di euro per finanziare il Programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico; accordi Stato-Regioni per migliorare la qualità dell’aria; interventi per un’informazione più capillare ai cittadini.
Un secondo ambito riguarderà l’agricoltura e la combustione di biomasse con la previsione di interventi per abbattere le emissioni di ammoniaca e limitare l’abbruciamento di residui vegetali.
Il terzo ambito si riferisce, invece, alla mobilità e prevede sei azioni: introdurre criteri ambientali nella disciplina della circolazione in ambito extra urbano; controllare meglio le aree a traffico limitato; stabilire linee guida per la classificazione dei veicoli elettrici ibridi; sostenere la diffusione della micro-mobilità elettrica; disincentivare l’uso di veicoli ad alte emissioni inquinanti; incentivare la mobilità attiva.
Gli ultimi due ambiti di interventi sono relativi alle misure per ridurre le emissioni inquinanti attraverso azioni di controllo, incentivazione e disincentivazione sugli impianti per il riscaldamento civile e programmi per la chiusura o la trasformazione degli impianti termoelettrici alimentati a carbone.
“Il documento che abbiamo firmato oggi è estremamente significativo e si pone lungo una strada che avevamo già da tempo indicato al Governo – sottolinea il presidente Bonaccini – sin da quando fu sottoscritto il protocollo di intesa per contrastare l’inquinamento atmosferico da parte delle Regioni del bacino padano, che faceva della lotta all’inquinamento e ai cambiamenti climatici un impegno che andasse oltre i confini territoriali, in una logica d’area vasta, e oltre il colore politico. Finalmente – prosegue Bonaccini – ci si pone in un’ottica strategica e di collaborazione istituzionale delineando un percorso comune per adottare misure normative, programmatiche e finanziarie condivise attraverso un’unità di coordinamento del Piano istituita presso la Presidenza del Consiglio e che vedrà la partecipazione attiva e propositiva delle Regioni”.