Firmato protocollo tra Ministero dell’ambiente e Regioni per la difesa delle coste

Il protocollo d’intesa sottoscritto dal Ministero dell’ambiente e le Regioni Abruzzo, Liguria, Sardegna, Sicilia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Toscana, Friuli-Venezia Giulia e Puglia, sancisce l’impegno unitario tra le amministrazioni per sviluppare le strategie migliori per difendere la costa dall’erosione e per gestire la fascia costiera.

Difesa delle coste, tutela dell’economia costiera e consolidamento dei rapporti inter-istituzionali: sono questi gli obiettivi del percorso che il Ministero dell’ambiente ha intrapreso da oltre un anno per fronteggiare il fenomeno dell’erosione costiera e che ha portato alla sottoscrizione del protocollo d’intesa con le Regioni rivierasche italiane.

Il protocollo d’intesa sottoscritto dal Ministero dell’ambiente e le Regioni Abruzzo, Liguria, Sardegna, Sicilia, Veneto, Emilia Romagna, Marche, Molise, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Toscana, Friuli-Venezia Giulia e Puglia, sancisce l’impegno unitario tra le amministrazioni per sviluppare le strategie migliori per difendere la costa dall’erosione e per gestire la fascia costiera.

Un percorso operativo che prevede, tra le altre cose, l’istituzione del Tavolo tecnico Nazionale che avrà il compito di definire le linee guida nazionali per la difesa della costa dai fenomeni dell’erosione costiera e dagli effetti dei cambiamenti climatici.
Le linee guida nazionali, inoltre, svilupperanno le possibili soluzioni di riequilibrio, protezione o adattamento per le coste e saranno frutto del lavoro con la comunità scientifica che metterà a disposizione le conoscenze più recenti e le migliori tecnologie possibili.

“Saranno affrontate – ha affermato il Sottosegretario Silvia Velo – le questioni che riguardano gli interventi di controllo della linea di costa, di protezione e di adattamento, con particolare attenzione ai tratti di fascia costiera caratterizzati da paesaggi di eccezionale valore naturalistico e da habitat rilevanti in termini di biodiversità. Con la firma del protocollo affrontiamo un’emergenza sia ambientale che economica: secondo uno studio di Unioncamere, infatti, un ettaro di spiaggia porta in dote 3 milioni di euro di PIL ogni anno. E’ del tutto evidente, quindi, che dobbiamo pensare a un nuovo modello di azione che tenga conto della sostenibilità ambientale come motore per lo sviluppo economico”.

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