Il Consiglio ha accolto-si legge nella Risoluzione- favorevolmente il livello straordinariamente alto di mobilitazione e partecipazione dei soggetti allanno europeo delle pari opportunità per tutti (2007), dimostrato dalle varie centinaia di azioni, quali campagne informative, promozionali ed educative, premi alle imprese per politiche innovative a favore della diversità, festival musicali e giovanili, programmi di formazione, inchieste e studi, che sono state realizzate in tutta lUE per contribuire a fare delle pari opportunità una realtà e che hanno visto la partecipazione dei governi a livello centrale, regionale e locale, delle organizzazioni che difendono o rappresentano gli interessi di persone potenzialmente esposte alla discriminazione e allineguaglianza di trattamento, degli istituti scolastici, delle imprese, dei sindacati, degli enti per le pari opportunità e di molte organizzazioni di base.
Nonostante ciò, la Risoluzione invita gli Stati membri e la Commissione europea, nellambito delle rispettive competenze:
– ad assicurare una piena ed efficace attuazione e valutazione della vigente legislazione contro la discriminazione e in materia di parità di genere;
– a intensificare gli sforzi volti a prevenire e a combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o lorigine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, letà o lorientamento sessuale, nellambito del mercato del lavoro o al di fuori di esso;
– a favorire linformazione e la sensibilizzazione su tali leggi presso mi cittadini in generale, o soggetti interessati e i decisori e a promuovere i vantaggi delle pari opportunità per tutti sviluppando e divulgando gli strumenti e i metodi dinformazione e di sensibilizzazione;
– a basarsi sui meccanismi di governance istituiti durante lanno europeo e a proseguire gli scambi positivi tra i responsabili politici a livello dellUE, al fine di preparare i vertici sulla parità e di dar loro continuità;
– ad associare pienamente la società civile, incluse le organizzazioni che rappresentano le persone a rischio di discriminazione, le parti sociali e i soggetti interessati nella concezione di politiche e programmi volti a prevenire la discriminazione e a promuovere la parità e le pari opportunità livello sia europeo sia nazionale.
(LG-FF)