Follow-up dell’anno europeo delle pari opportunità (2007).

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE C 308/1 del 19-12-2007 è pubblicata la Risoluzione del Consiglio del 5 dicembre 2007 “sul follow-up dell’anno europeo delle pari opportunità per tutti (2007).

La Risoluzione del Consiglio del 5 dicembre 2007 prende atto che nonostante i numerosi progressi compiuti nella promozione delle pari opportunità e nella lotta alla discriminazione, grazie tra l’altro, all’adozione della legislazione in materia e all’istituzione di enti nazionali per le pari opportunità, continuano ad essere presenti nell’Unione Europea disuguaglianze e discriminazioni nasate sul sesso, sulla razza o l’origine etnica, sull’età, sulla disabilità, sulla religione o le convenzioni personali, o sull’orientamento sessuale, con grave danno per gli uomini e per le donne che ne sono oggetto e per l’intera società europea.

Il Consiglio ha accolto-si legge nella Risoluzione- favorevolmente il livello straordinariamente alto di mobilitazione e partecipazione dei soggetti all’anno europeo delle pari opportunità per tutti (2007), dimostrato dalle varie centinaia di azioni, quali campagne informative, promozionali ed educative, premi alle imprese per politiche innovative a favore della diversità, festival musicali e giovanili, programmi di formazione, inchieste e studi, che sono state realizzate in tutta l’UE per contribuire a fare delle pari opportunità una realtà e che hanno visto la partecipazione dei governi a livello centrale, regionale e locale, delle organizzazioni che difendono o rappresentano gli interessi di persone potenzialmente esposte alla discriminazione e all’ineguaglianza di trattamento, degli istituti scolastici, delle imprese, dei sindacati, degli enti per le pari opportunità e di molte organizzazioni di base.

Nonostante ciò, la Risoluzione invita gli Stati membri e la Commissione europea, nell’ambito delle rispettive competenze:

– ad assicurare una piena ed efficace attuazione e valutazione della vigente legislazione contro la discriminazione e in materia di parità di genere;

– a intensificare gli sforzi volti a prevenire e a combattere le discriminazioni fondate sul sesso, la razza o l’origine etnica, la religione o le convinzioni personali, la disabilità, l’età o l’orientamento sessuale, nell’ambito del mercato del lavoro o al di fuori di esso;

– a favorire l’informazione e la sensibilizzazione su tali leggi presso mi cittadini in generale, o soggetti interessati e i decisori e a promuovere i vantaggi delle pari opportunità per tutti sviluppando e divulgando gli strumenti e i metodi d’informazione e di sensibilizzazione;

– a basarsi sui meccanismi di governance istituiti durante l’anno europeo e a proseguire gli scambi positivi tra i responsabili politici a livello dell’UE, al fine di preparare i “vertici sulla parità” e di dar loro continuità;

– ad associare pienamente la società civile, incluse le organizzazioni che rappresentano le persone a rischio di discriminazione, le parti sociali e i soggetti interessati nella concezione di politiche e programmi volti a prevenire la discriminazione e a promuovere la parità e le pari opportunità livello sia europeo sia nazionale.

(LG-FF)

Fonte: Eur-Lex

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