Gestione dei rifiuti delle industrie estrattive

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’ UE C 172 E/1 del 12 luglio 2005

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’ UE C 172 E/1 del 12 luglio 2005 è pubblicata la Posizione Comune (CE) N. 23/2005 definita dal Consiglio il 12 dicembre 2004 in vista dell’ adozione della direttiva 2005/…/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del…, relativa alla gestione dei rifiuti delle industrie estrattive e che modifica la direttiva 2004/35/CE.

Il Parlamento europeo e il Consiglio dell’ Unione europea hanno adottato la Posizione Comune (CE) N. 23/2005 del 12 dicembre 2004, richiamandosi alla comunicazione della Commissione – “Sicurezza delle attività minerarie: situazione dopo i recenti incidenti” che definisce tra gli interventi prioritari un’iniziativa volta a regolamentare la gestione dei rifiuti provenienti dalle industrie estrattive. Tale intervento è inteso ad integrare le iniziative ai sensi della direttiva 2003/105/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 16 dicembre 2003 che modifica la direttiva 96/82/CE del controllo dei pericoli di incidenti rilevanti connessi con determinate sostanze pericolose e la preparazione di un documento sulle migliori tecniche disponibili riguardanti la gestione della roccia sterile e degli sterili derivanti dalle attività estrattive nell’ ambito della direttiva 96/61/CE del Consiglio del 24 settembre 1996, sulla prevenzione e la riduzione integrate dell’ inquinamento.Nei considerando della Posizione Comune vi è inoltre un richiamo alla decisione n. 1600/2002/CE del 22 luglio 2002 che istituisce il sesto programma comunitario di azione in materia di ambiente nel quale gli obiettivi fissati per i rifiuti che vengono ancora prodotti sono quelli di ridurne il livello di pericolosità, di privilegiare il recupero e soprattutto il riciclo, di ridurli al minimo quantitativo destinati allo smaltimento, di prevedere, tra le azioni prioritarie rispetto agli incidenti e alle catastrofi la preparazione di misure che contribuiscano ad evitare il pericolo di incidenti rilevanti, con particolare riguardo a quelli connessi alle attività estrattive. Insomma, gli Stati membri dovrebbero garantire che gli operatori dell’ industria estrattiva elaborino adeguati piani di gestione dei rifiuti per il trattamento, il recupero e lo smaltimento dei rifiuti di estrazione e strutturati in modo tale da garantire una pianificazione delle varie soluzioni di gestione di rifiuti al fine di ridurre al minimo la loro produzione e la loro pericolosità e incentivarne il recupero.
Nella Posizione Comune 23/2005 adottata dal Parlamento europeo e del Consiglio in vista della emanazione di una direttiva che modifichi la precedente direttiva 2004/35/CE si sottolinea che gli Stati membri adottino le misure necessarie affinché i rifiuti di estrazione siano gestiti senza pericolo
per la salute umana e senza usare procedimenti o metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente e, in particolare, senza creare rischi per l’acqua, l’aria, il suolo e per la fauna e la flora e senza causare inconvenienti da rumori o odori, senza danneggiare il paesaggio e i siti di particolare interesse.

Fonte: Gazzetta Ufficiale dell’UE C 172 E/1 del 12.7.2005

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