Perfezionamento degli strumenti per la gestione dei rischi chimici in UE. L’approccio “una sostanza, una valutazione” (OSOA) mira a semplificare il quadro giuridico esistente in materia di sostanze chimiche e a migliorare l’efficienza, l’efficacia, la coerenza e la trasparenza delle valutazioni della sicurezza delle sostanze chimiche in tutta la legislazione dell’Unione.
Il Consiglio dell’Unione europea ha adottato un mandato per i prossimi negoziati con il Parlamento europeo sul cosiddetto pacchetto “una sostanza, una valutazione” (OSOA) con l’obiettivo di migliorare la valutazione e la conoscenza delle sostanze chimiche in tutta l’UE e contribuire a tutelare meglio la salute umana e l’ambiente attraverso lo sviluppo e l’utilizzo di sostanze chimiche sicure e sostenibili.
Il pacchetto “una sostanza, una valutazione” comprende le seguenti proposte:
- una direttiva concernente la riattribuzione di compiti scientifici e tecnici;
- un regolamento volto a rafforzare la cooperazione tra le agenzie dell’Unione nel settore delle sostanze chimiche;
- un regolamento che istituisce una piattaforma comune di dati sulle sostanze chimiche.
Secondo tale approccio il lavoro tecnico e scientifico dovrebbe essere svolto dalla competente agenzia dell’UE, sulla base della sua comprovata esperienza e di strumenti consolidati nel suo settore.
L’utilizzo di sostanze pericolose può essere limitato o vietato nell’Unione europea mediante la loro inclusione nell’elenco UE delle sostanze con restrizioni d’uso. Le nuove norme mirano ad aumentare la trasparenza delle procedure già in vigore.
In virtù delle nuove norme, le richieste di esenzione dall’elenco saranno ora presentate all’Agenzia europea per le sostanze chimiche (ECHA) e non alla Commissione, in quanto l’ECHA dispone delle competenze scientifiche e tecniche necessarie e ha sviluppato capacità a tal fine. Sulla scorta dei contributi ricevuti dai suoi comitati per quanto riguarda la valutazione dei rischi e l’analisi socioeconomica, l’ECHA formulerà un parere.
Nel loro mandato negoziale, gli Stati membri hanno convenuto che la Commissione debba periodicamente riesaminare e modificare l’elenco delle sostanze con restrizioni d’uso (almeno ogni cinque anni) al fine di garantire un elevato livello di tutela della salute umana e dell’ambiente e di sicurezza dei consumatori.
Le nuove norme richiedono una cooperazione attiva tra l’ECHA, le altre agenzie dell’UE e la Commissione al fine di garantire l’utilizzo di metodi per una valutazione coerente, anche attraverso l’interoperabilità dei dati e un facile scambio di dati. Per risolvere eventuali divergenze di pareri scientifici tra questi soggetti occorre istituire una procedura specifica.
Le nuove norme mirano a riunire i dati e le informazioni sulle sostanze chimiche attraverso la creazione di una piattaforma comune di dati, compresi i dati di biomonitoraggio umano. La piattaforma, gestita dall’ECHA, fornirà anche una panoramica completa degli studi effettuati sulle sostanze chimiche. Costituirà pertanto la più ampia base scientifica possibile per l’elaborazione delle politiche in materia di sostanze chimiche basata su dati concreti. La piattaforma punta inoltre a istituire un sistema di allarme rapido e intervento per i rischi chimici emergenti.
Al fine di migliorare le valutazioni chimiche nell’UE e rafforzare la fiducia del pubblico nel processo decisionale scientifico, le agenzie dell’UE e il pubblico in generale godranno di un accesso libero e facile alla piattaforma comune, nel debito rispetto del principio di riservatezza.
La piattaforma conterrà anche dati medici sulle sostanze attive e sulle valutazioni del rischio ambientale. Gli Stati membri hanno introdotto l’obbligo, per la Commissione, di valutare l’aggiunta di ulteriori dati medici alla piattaforma entro sei anni dall’entrata in vigore della legislazione.
Fonte: Consiglio europeo