Gestire l’impatto dell’invecchiamento della popolazione nell’UE.

Sulla Gazzetta Ufficiale dell’UE C 232/7 del 27 agosto 2010 è pubblicato il Parere del Comitato delle Regioni sul tema”Gestire l’impatto dell’invecchiamento della popolazione nell’Unione europea (relazione 2009 sull’invecchiamento demografico”.

Nella Introduzione alla Comunicazione della Commissione al Parlamento europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale e al Comitato delle Regioni – Gestire l’impatto dell’invecchiamento della popolazione nell’Unione europea (relazione 2009 sull’invecchiamento demografico, il relatore Rob Bats (NL/ALDE), assessore della provincia della Drenthe, dichiara che il Comitato delle Regioni accoglie con favore la comunicazione della Commissione “Gestire l’impatto dell’invecchiamento della popolazione nell’Unione Europea, nella quale si osserva che l’invecchiamento demografico ha implicazioni considerevoli sui regimi pensionistici, sui sistemi sanitari e sull’assistenza di lungo periodo.

La comunicazione della Commissione sottolinea che le autorità pubbliche dispongono di dieci anni al massimo prima che i figli del baby-boom raggiungano l’età della pensione. L’urgenza, le sfide e le opportunità sono grandi e richiedono interventi politici ben mirati. Le azioni eventualmente intraprese per affrontare l’invecchiamento di questa generazione dovranno essere strettamente legate alle politiche per la parità tra uomini ne donne, al fine di correggere l’attuale situazione di maggior povertà o di peggiori condizioni socioeconomiche delle donne anziane, che va a sommarsi a una peggiore qualità della vita dovuta alla più alta morbilità e al più alto grado i dipendenza, a loro volta svantaggi tipici della condizione femminile.

In sintesi, il Comitato delle Regioni formula le seguenti raccomandazioni:
-constata che oltre 60 regioni presentano un tasso di dipendenza degli anziani superiore al 29% e più di 70 regioni registrano un saldo demografico negativo (alcune con percentuali di calo superiori all’1% annuo),
-ritiene che l’invecchiamento sia un tema che deve essere trattato nel quadro della strategia Europa 2020.Sottolinea a tale riguardo la necessità di sfruttare le opportunità offerte dall’invecchiamento per rafforzare la coesione sociale, economica e territoriale,
-nel gestire l’invecchiamento demografico, raccomanda di adottare un approccio in funzione delle regioni, imperniato attorno a tre assi: 1) invecchiamento in buona salute, 2) partecipazione al mercato
del lavoro e produttività del lavoro e 3) accessibilità ai servizi e alle strutture,
-propone di sviluppare, in collaborazione con la Commissione europea, diversi progetti pilota trasregionali e/o interregionali basati sulle tre priorità illustrate sopra. L’obiettivo principale dei progetti pilota deve essere lo scambio di conoscenze e di buone pratiche,
-appoggia l’iniziativa di proclamate l’Anno europeo dell’invecchiamento attivo e della solidarietà intergenerazionale, con la piena partecipazione dei bambini, durante il mandato della nuova Commissione e ritiene che le priorità e i programmi pilota proposti possano apportare un contributo concreto importante a questa iniziativa.

(LG-FF)

Fonte: Eur-Lex

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