Alcuni dati:
Dal 1990 il tasso di mortalità infantile sotto i cinque anni è stato quasi dimezzato, passando dai 12,6 milioni di decessi annui del 1990 ai 6,3 milioni del 2013. La maggior parte dei decessi dei bambini sotto i cinque anni avviene per cause che si potrebbero prevenire, e circa il 44% di queste morti avviene nei 28 giorni successivi alla nascita. Globalmente, sono ancora 17.000 i bambini che muoiono ogni giorno. Polmonite, diarrea e malaria restano le singole cause principali di morte, mentre quasi la metà (45%) di tutti i decessi sotto i 5 anni ha come concausa la malnutrizione.
Tra il 1990 e il 2012, il numero di bambini privi di accesso alla scuola primaria è diminuito di oltre il 40%, scendendo da oltre 100 (1990) a 57 milioni nel 2011. Ciononostante almeno 250 milioni di bambini non sono ancora in grado di leggere, scrivere e far di conto, che vadano a scuola o meno. L’iscrizione alla scuola materna è passata dal 27% del 1990 al 54% del 2012, mentre ancora molti paesi devono raggiungere il traguardo dell’istruzione secondaria universale.
Ogni anno oltre 100 milioni di bambini vengono vaccinati. Ma ancora il 20% della popolazione infantile mondiale, quella più povera, non riceve regolari vaccinazioni pediatriche. Dal 1988 i casi di polio nel mondo sono diminuti di oltre il 99%.
A livello globale si stima che nel 2013 si siano registrati circa 289.000 decessi connessi alla gravidanza o al parto, con una diminuzione di circa il 45% rispetto al 1990. Le complicazioni durante la gravidanza e il parto sono tra le cause principali di morte tra le adolescenti. I neonati le cui madri muoiono durante le loro prime settimane di vita corrono un rischio di morte entro i 2 anni particolarmente elevato.
Grazie alla diffusione dei programmi per prevenire la trasmissione da madre a figlio dell’HIV, le infezioni da HIV nei bambini sotto i 14 anni si sono ridotte di oltre la metà.
Attualmente si registra un importante movimento a livello globale contro le mutilazioni genitali femminili: circa 10.000 comunità locali e 8 milioni di persone in 15 Stati hanno dichiarato la propria volontà ad abbandonare questa pratica.
Tra il 2000 e il 2010 a livello globale il tasso di registrazione alla nascita è aumentato dal 58 al 65%. Ma circa 230 milioni di bambini sotto i 5 anni non sono stati registrati: 1 bambino su 3 ufficialmente non esiste. Sono 35 milioni i migranti internazionali che hanno meno di 20 anni.
Il numero di bambini tra i 5 e i 17 anni coinvolti nel lavoro minorile è diminuito di circa un terzo dal 2000 a oggi, ma 1 bambino su 4 nei paesi meno sviluppati lavora. Complessivamente 168 milioni di bambini sono ancora costretti a lavorare.
La quota della popolazione mondiale che vive con meno di 1,25 dollari al giorno si è ridotta dal 47% del 1990 al 20% del 2010. La povertà colpisce soprattutto i bambini, creando un ambiente che non ne favorisce il sano sviluppo e mina le loro opportunità di vita. Circa la metà (47%) delle persone che vive in condizioni di povertà estrema nel mondo ha meno di 18 anni.
In occasione della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza Amnesty International Italia ha presentato libro “Il cammino dei diritti”, pubblicato da Fatatrac in collaborazione con Amnesty, che racconta 20 date legate a un avvenimento che ha costituito un passo avanti nel cammino dei diritti umani. Ogni data presenta un’illustrazione di Andrea Rivola, una poesia di Janna Carioli e una didascalia che spiega ai giovani lettori l’importante avvenimento.