I dati della FAO sulla fame nel mondo mostrano un quadro globale preoccupante: oltre 2 miliardi di persone non hanno accesso regolare a cibo sano, nutriente e sufficiente e circa 135 milioni di persone in 55 Paesi soffrono di fame acuta e hanno bisogno urgente di cibo, nutrizione e assistenza per i mezzi di sussistenza.
Inoltre, circa l’80% delle persone estremamente povere nel mondo vive in aree rurali e la maggior parte dipende direttamente dall’agricoltura come mezzo di sussistenza.
“Per migliorare la vita in modo sostenibile dobbiamo trasformare le modalità in cui il cibo viene prodotto, trasformato, commercializzato, consumato e smaltito, al fine di poter soddisfare le nostre esigenze future senza danneggiare ed esaurire la biodiversità e le altre risorse naturali da cui dipendiamo tutti”, scrive la FAO nella brochure dedicata alla Giornata.
Una giornata volta a sensibilizzare sulle problematiche legate alle disuguaglianze e alle inefficienze che caratterizzano i nostri sistemi alimentari, le economie e le strutture di assistenza sociale.
“Se i nostri sistemi alimentari non verranno trasformati – spiega la FAO – la sottoalimentazione e la malnutrizione aumenteranno notevolmente entro il 2050. Le conseguenze potrebbero peggiorare a causa della disparità di reddito, della disoccupazione o dello scarso accesso ai servizi”.
In occasione della Giornata mondiale dell’alimentazione, FederBio sottolinea come nel periodo attuale, segnato dall’emergenza sanitaria da Covid-19, sia ancora più evidente la profonda correlazione tra la salute dell’uomo e quella dell’ambiente.
I cittadini stessi sono oggi più sensibili alle tematiche legate al consumo di cibo e alla sostenibilità. La Federazione ha rilevato, infatti, una tendenza sempre maggiore dei consumatori a orientarsi verso quei prodotti in grado di offrire garanzie per la salute, la sostenibilità ambientale e che, al tempo stesso, rispondano a principi di equità sociale con il riconoscimento del giusto prezzo.