Giornata mondiale per la sicurezza dei pazienti 2022

Si celebra il 17 settembre la “Giornata mondiale per la sicurezza dei pazienti”, istituita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità nel 2019. Gli obiettivi generali dell’iniziativa sono: aumentare l’impegno pubblico nella sicurezza dell’assistenza sanitaria e promuovere azioni globali per migliorare la sicurezza dei pazienti e azzerare i danni agli assistiti.

La “Giornata mondiale per la sicurezza dei pazienti” è stata istituita nel 2019 dalla 72a Assemblea mondiale della sanità attraverso l’adozione della risoluzione WHA72.6 – “Azione globale sulla sicurezza dei pazienti”. La Giornata pone le sue basi su vertici ministeriali mondiali annuali sulla sicurezza dei pazienti a partire da quello di Londra del 2016 e Bonn del 2017. Gli obiettivi generali della giornata sono migliorare la comprensione globale della sicurezza dei pazienti, aumentare l’impegno del pubblico nella sicurezza sanitaria e promuovere un’azione globale per prevenire e ridurre i danni evitabili nell’assistenza sanitaria. Ogni anno viene focalizzata l’attenzione su un particolare tema finalizzato al raggiungimento di una copertura sanitaria universale.

La definizione più semplice di sicurezza del paziente è la prevenzione degli errori e degli effetti negativi sui pazienti associati all’assistenza sanitaria. Sebbene l’assistenza sanitaria sia diventata più efficace, è anche diventata più complessa, con un maggiore utilizzo di nuove tecnologie, farmaci e trattamenti. I servizi sanitari curano i pazienti anziani e malati che spesso presentano comorbidità significative che richiedono decisioni sempre più difficili in merito alle priorità sanitarie. Infine la crescente pressione economica sui sistemi sanitari porta spesso a ambienti sanitari sovraccarichi.

Eventi imprevisti e indesiderati possono verificarsi in qualsiasi ambiente in cui viene erogata l’assistenza sanitaria (assistenza primaria, secondaria e terziaria, assistenza comunitaria, assistenza sociale e privata, assistenza acuta e cronica). Un paziente su dieci in Europa subisce danni prevenibili o eventi avversi in ospedale che causano sofferenza al paziente stesso e alla sua famiglia, danni agli operatori sanitari e un alto tributo finanziario a carico dei sistemi sanitari. La sicurezza è parte della cultura della qualità e richiede un ampio impegno delle organizzazioni sanitarie e della comunità in generale.

L’OMS/Europa si impegna a migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria e la sicurezza dei pazienti è un elemento cruciale di tale qualità. Questa comprende:
– sviluppare reti attive di pazienti e fornitori;
– condividere esperienze;
– imparare dal fallimento e dalla valutazione proattiva del rischio;
– facilitare un’assistenza efficace basata sull’evidenza;
– monitorare il miglioramento;
– responsabilizzare ed educare i pazienti e il pubblico, come partner nel processo di cura.

La diversità nei 53 Stati membri della regione europea dell’OMS si riflette in ampie disparità nello sviluppo dei sistemi sanitari, nei meccanismi di finanziamento e nelle risorse. I ritmi variabili della crescita socioeconomica e i cambiamenti nella demografia e nelle pratiche di stile di vita hanno portato ad un allargamento dei divari nell’aspettativa di vita tra i vari Paesi e talvolta all’interno dello stesso. Contemporaneamente le aspettative sulle prestazioni del sistema sanitario stanno aumentando, rivelando le difficoltà dei sistemi a evolversi ed aggiornarsi allo sviluppo tecnologico e alle minacce emergenti per la salute.
L’evidenza ha dimostrato che per mantenere e aumentare lo stato di salute delle loro popolazioni, i Paesi della regione europea devono rafforzare i loro sistemi sanitari e la qualità dell’assistenza. La Carta di Tallinn del 2008 ha rinnovato l’impegno politico per rafforzare l’agenda della qualità.

Il tema della Giornata mondiale per la sicurezza dei pazienti di quest’anno è: “Medication Without Harm” (medicina senza danno). La Giornata mondiale per la sicurezza dei pazienti è stata istutuita in Italia con direttiva del Presidente del Consiglio del 4 aprile 2019, su proposta del Ministro della salute.

Fonte: WHO

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