Giornata Mondiale senza tabacco 2022 “Il tabacco: una minaccia per il nostro ambiente”

L’Organizzazione Mondiale della Sanità celebra dal 1988, ogni 31 maggio, la “Giornata mondiale senza tabacco” con l’obiettivo di evidenziare gli effetti nocivi sulla salute delle persone e delle comunità delle sigarette e degli altri prodotti del tabacco. L’OMS e i suoi partner nel mondo rinnovano in questa giornata il proprio impegno nella promozione di politiche in grado di ridurre il consumo di tabacco. La Campagna 2022 “Il tabacco: una minaccia per il nostro ambiente” ha lo scopo di sensibilizzare sull’impatto ambientale del tabacco: dalla coltivazione, alla produzione, alla distribuzione, allo smaltimento dei rifiuti.

L’OMS annuncia il tema della campagna globale 2022 per la Giornata mondiale senza tabacco: “Il tabacco: una minaccia per il nostro ambiente”. La campagna ha lo scopo di sensibilizzare il pubblico sull’impatto ambientale del tabacco, dalla coltivazione, alla produzione, alla distribuzione e ai rifiuti. Ciò darà ai consumatori di tabacco un motivo in più per smettere di fumare.

La campagna mira anche a evidenziare gli sforzi dell’industria del tabacco per “apparire ecosostenibile” e migliorare la propria reputazione e quella dei suoi prodotti commercializzandoli come rispettosi dell’ambiente. Con un’emissione annua di gas serra equivalente a 84 megatoni di anidride carbonica, l’industria del tabacco contribuisce al cambiamento climatico e riduce la resilienza climatica, sprecando risorse e danneggiando gli ecosistemi.
Ogni anno vengono distrutti circa 3,5 milioni di ettari di terreno per la coltivazione del tabacco contribuendo così alla deforestazione, soprattutto nei paesi in via di sviluppo. L’abbattimento delle foreste per piantare tabacco promuove il degrado del suolo e un suo basso rendimento, vale a dire la capacità del terreno di sostenere la crescita di qualsiasi altra coltura o vegetazione.

“L’impatto ambientale dell’uso del tabacco aggiunge una pressione non necessaria alle già scarse risorse e agli ecosistemi fragili del nostro pianeta. Questo è particolarmente pericoloso per i paesi in via di sviluppo, poiché è lì che avviene la maggior parte della produzione di tabacco” ha affermato il dottor Ruediger Krech, Direttore del Dipartimento per la promozione della salute dell’OMS “Ogni sigaretta che fumi, sta letteralmente bruciando risorse dove sono già scarse, risorse da cui dipende la nostra stessa esistenza”.

Il carico ambientale ricade sui paesi meno in grado di farvi fronte, i profitti sono realizzati dalle compagnie transnazionali del tabacco che hanno sede in paesi a reddito più elevato.
Con circa il 90% di tutta la produzione di tabacco concentrata nei paesi in via di sviluppo, il tabacco ha un impatto enormemente disomogeneo su diversi gruppi socioeconomici. Nei paesi a basso e medio reddito, molti agricoltori e funzionari governativi considerano il tabacco come una coltura redditizia che può generare crescita economica, tuttavia, i benefici economici a breve termine del raccolto sono compensati dalle conseguenze a lungo termine di una maggiore insicurezza alimentare, frequenti debiti degli agricoltori coinvolti, malattie e povertà tra i lavoratori agricoli e danni ambientali diffusi nei paesi a basso e medio reddito.

L’industria del tabacco ha anche investito molto per rendere più “ecologiche” le sue pratiche dannose per l’ambiente segnalando l’impatto ambientale delle sue attività e finanziando progetti e organizzazioni di responsabilità sociale in tale ambito. La loro cortina fumogena è in grado di funzionare solo a causa della mancanza di dati oggettivi e di una legislazione limitata e incoerente a livello internazionale e locale.
La riduzione del consumo di tabacco deve essere identificata come una leva fondamentale per il raggiungimento di tutti gli obiettivi di sviluppo sostenibile, non solo quelli direttamente correlati alla salute.

La campagna invita i governi e i responsabili politici a rafforzare la legislazione, compresa l’attuazione e il rafforzamento degli schemi esistenti per rendere i produttori responsabili dei costi ambientali ed economici dei rifiuti dei prodotti del tabacco.

Fonte: ISS

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