Il 5 febbraio ricorre la Giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare. Slow Food e Zero Waste EU hanno elaborato delle Linee guida per i Comuni (Reducing food waste at the local level) per prevenire la generazione di rifiuti alimentari con l’intento di favorire un approccio più consapevole alla tematica degli sprechi alimentari, analizzando le cause che ne sono alla base e fornendo esempi di azioni concrete per poterne limitare gli effetti.
Nell’Unione europea si stima che il 20% del cibo prodotto venga sprecato o perso. Ciò non solo contribuisce alla crisi climatica – se i rifiuti alimentari fossero un Paese, sarebbero il terzo emettitore di gas serra al mondo – ma causa anche uno stress inutile per l’ambiente, la catena alimentare e il sistema di gestione dei rifiuti.
È arrivato dunque il momento di agire e porre finalmente fine alla vergogna dello spreco alimentare. Slow Food sostiene che lo spreco zero possa essere raggiungo solo attraverso una vera transizione verso un sistema alimentare sostenibile, dal punto di vista sociale e ambientale. Affrontare la questione relativa allo spreco richiede infatti un approccio olistico, che analizzi il sistema alimentare come un insieme complesso e interconnesso di pratiche agricole, economiche, sociali e culturali.
Combattere lo spreco alimentare significa coinvolgere tutta la catena di approvvigionamento, istituzioni comprese. A partire dai Comuni, urbani e rurali, insieme alle comunità agricole, ai trasformatori e agli attori coinvolti nella filiera alimentare. Per favorire questo percorso, Slow Food e Zero Waste Europe hanno elaborato delle Linee guida per i Comuni (Reducing food waste at the local level) per prevenire la generazione di rifiuti alimentari, basandosi su esempi di progetti e iniziative attivati con successo in tutta Europa.
“Con queste linee guida vogliamo fornire esempi concreti di come un’amministrazione comunale può ridurre lo spreco alimentare, inserendosi all’interno di una più ampia transizione verso sistemi alimentari sostenibili. Tra le raccomandazioni, la fornitura di incentivi finanziari o il sostegno finanziario alle iniziative locali, la progettazione di quadri normativi, ma anche la fornitura di spazi fisici, la consulenza, la promozione di donazioni di cibo e la crescita della consapevolezza sul tema dello spreco alimentare” – spiega Marta Messa, direttrice di Slow Food Europa. “Questo documento si concentra sulle azioni che i comuni possono intraprendere, ma anche, più in generale, su come possono stimolare i sistemi alimentari locali”.
Reducing food waste at the local level
GUIDANCE FOR MUNICIPALITIES TO REDUCE FOOD WASTE WITHIN LOCAL FOOD SYSTEMS
Fonte: Slow Food
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