I 36 impegni dell’UE interessano i seguenti ambiti:
– sicurezza marittima, fondamentale per gli scambi e la prosperità mondiali che è attualmente minacciata da catastrofi naturali, pirateria, traffici e conflitti armati;
– inquinamento marino che rappresenta un problema gravissimo se si pensa che ogni anno finiscono in mare oltre 10 milioni di tonnellate di rifiuti (entro il 2050 gli oceani potrebbero contenere più plastica che pesci);
– economia blu sostenibile, attualmente stimata a 1 300 miliardi di euro, dovrebbe raddoppiare secondo le previsioni entro il 2030 (questo tema affrontato nell’edizione di quest’anno della conferenza “Il nostro oceano” per promuovere maggiori sinergie tra le soluzioni sostenibili per gli oceani e favorire la crescita economica e l’occupazione nelle comunità costiere del mondo);
– cambiamento climatico che si ripercuote in modo diretto e immediato sugli oceani (tra i suoi effetti più allarmanti figurano l’innalzamento del livello dei mari e una crescente acidificazione);
– tutela dell’ambiente marino, meno del 5% delle zone marine e costiere del mondo è attualmente tutelato dalla legge e la zona di applicazione effettiva è ancor più limitata, nonostante l’obiettivo di tutela del 10% entro il 2020 fissato dalle Nazioni Unite;
– pesca sostenibile, presupposto indispensabile per garantire alle generazioni future un accesso ininterrotto a prodotti ittici nutrienti e in quantità sufficiente.
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