Global Health Summit, un programma per superare la crisi COVID-19 ed evitare future pandemie

Il rapporto “Science and Innovation for a Safer World”, approntato dal gruppo di esperti scientifici del Global Health Summit, nel sottolineare come il mondo si stia avviando a un’epoca segnata da pandemie individua dieci raccomandazioni chiave da approntare fin d’ora per poter rispondere a emergenze sanitarie future.

Durante il primo Global Health Summit (vertice mondiale sulla salute) organizzato il 21 maggio 2021 congiuntamente dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e dal Premier Mario Draghi, alla presidenza di turno del G20, i leader del G20 si sono impegnati ad adottare una serie di azioni volte ad accelerare la fine della crisi COVID-19 in ogni parte del mondo e a migliorare la preparazione ad eventuali future pandemie.

Il G20 ha sottolineato l’importanza di un incremento e di una diversificazione della produzione e ha riconosciuto il ruolo della proprietà intellettuale nel garantire l’equità, sia attraverso licenze e trasferimento di conoscenze su base volontaria sia nel contesto delle flessibilità previste dall’accordo TRIPS. L’UE intende agevolare l’attuazione di tali flessibilità, in particolare l’uso di licenze obbligatorie anche per le esportazioni verso tutti i paesi che non dispongono di capacità produttive.

Nel quadro dell’OMC l’UE presenterà una proposta incentrata sui seguenti aspetti:
– chiarire e facilitare l’uso delle licenze obbligatorie in tempi di crisi come l’attuale pandemia;
– sostenere l’espansione della produzione;
– agevolare gli scambi e limitare le restrizioni all’esportazione.

I leader hanno convenuto sulla necessità di sistemi di allarme rapido, sorveglianza e attivazione interoperabili, da mettere in atto contro nuovi virus, ma anche contro le varianti, che consentiranno ai paesi di individuare molto più rapidamente e soffocare sul nascere eventuali focolai prima che si trasformino in pandemie.

Il G20 ha chiaramente sottolineato la necessità di garantire un accesso equo ai vaccini e di sostenere i paesi a basso e medio reddito.

“Nessun Paese sarà al sicuro fino a quando tutti i Paesi non lo saranno” è questo in sintesi il messaggio del rapporto “Science and Innovation for a Safer World” realizzato dal gruppo di esperti scientifici del Global Health Summit e frutto di otto mesi di lavoro, che illustra non solo le azioni necessarie a mettere fine alla pandemia in atto ma anche quelle per assicurare una migliore preparazione in vista delle future minacce sanitarie.

Il rapporto traccia una mappa per il futuro, indicando dieci raccomandazioni chiave per intraprendere un’azione immediata:
1. Porre fine alla fase acuta della pandemia e non lasciare indietro nessuno: garantire un accesso equo agli strumenti medici per combattere il COVID-19.
2. Investire in ricerca e sviluppo scientifici prima, durante e tra le crisi sanitarie.
3. Coinvolgere attivamente e genuinamente gruppi di ricerca nei Paesi a basso e medio reddito.
4. Rafforzare la sorveglianza integrata delle malattie, la raccolta, l’analisi e la condivisione dei dati a tutti i livelli.
5. Rafforzare e proteggere la consulenza scientifica.
6. Essere pronti per la prossima crisi sanitaria: investire in sistemi permanenti e forza lavoro per la preparazione e la risposta.
7. Rafforzare le capacità e gli hub di produzione regionali.
8. Rafforzare e guadagnare la fiducia delle persone.
9. Collaborare e coordinare a tutti i livelli: rafforzare le strutture di governance e la leadership pertinenti e garantire finanziamenti adeguati.
10. Affrontare il problema alla radice: ridurre i rischi attraverso modi di vita più sostenibili.

Fonte: Commissione Europea

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