Green 10 scrive al nuovo Presidente della Commissione Europea

Gli ambientalisti di Green 10 considerano la nuova Commissione UE di Junker “un grave passo indietro”.

I presidenti e i direttori delle associazioni che formano la coalizione Green 10Climate Action Network (Can) Europe; CEE Bankwatch Network; European Environmental Bureau (Eeb); Friends of the Earth Europe; Greenpeace European Unit; Health & Environment Alliance; Naturefriends International; The European Federation for Transport and Environment (T&E); Wwf European Policy Office) – hanno scritto una lettera al nuovo Presidente della Commissione europea, Jean Claude Juncker, nella quale esprimono “gravi preoccupazioni sulla direzione che l’UE sta prendendo” relativamente all’annuncio della nuova squadra di governo.

Secondo le 10 associazioni e coalizioni ambientaliste, attive in tutti 28 gli Stati membri “La struttura della nuova Commissione, le lettere di missione e la scelta dei Commissari rivelano tutte un grave declassamento dell’ambiente e una marcia indietro degli impegni dell’UE per lo sviluppo sostenibile, l’efficienza delle risorse, la qualità dell’aria, la protezione della biodiversità e l’azione per il clima. Ciò rappresenterebbe un tradimento degli interessi dei cittadini dell’Unione europea, la stragrande maggioranza dei quali si sentono fortemente legati all’ambiente. L’Eurobarometro speciale 416 dell’8 settembre 2014, dimostra che, nonostante la crisi economica, il 95% dei 28.000 cittadini intervistati ha affermato che la tutela dell’ambiente è importante per loro personalmente e che si dovrebbe attuare”.

Green 10 invita Junker a non ridurre le ambizioni “proprio in una delle poche aree sulle quali c’è un ampio consenso sull’utilità dell’azione dell’UE”.
Gli ambientalisti fanno una lunga lista delle preoccupazioni che suscita la nuova Commissione europea. Si confermano così le perplessità avanzate a caldo da Jeremy Wates, segretario generale di Eeb “Invece di mettere la sostenibilità al centro della sua nuova squadra, Juncker ha deciso di relegarla ai margini. E’ fondamentale che con la fusione dei portafogli di clima ed energia e dell’ambiente, affari marittimi e pesca, non vada persa nessuna risorsa per agire sul cambiamento climatico e la sostenibilità ambientale”.

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