A questo punto Greenpeace ha acquistato quaranta articoli, risultati i preferiti dal voto espresso da più di 30.000 dagli appassionati di sport di tutto il mondo sul loro sito, e li ha inviati a un laboratorio indipendente per le analisi.
I risultati hanno confermato la presenza di PFC nel 90 per cento dei prodotti analizzati e solo quattro articoli ne sono risultati privi. In ben 18 prodotti sono state registrate concentrazioni elevate di PFC a catena lunga, ovvero i più pericolosi, nonostante la maggior parte dei marchi dichiari di aver eliminato questi composti dai loro prodotti.
Greenpeace chiede, insieme a tutti gli amanti della natura e degli sport all’aria aperta, alle aziende coinvolte di mostrare cosa vuol dire essere veramente aziende leader nel rispetto dell’ambiente sottoscrivendo un impegno Detox.
I PFC sono sostanze che si degradano molto lentamente una volta immesse in natura ed entrano così nella catena alimentare causando una contaminazione pressoché irreversibile. Sono stati trovati PFC in alcune delle aree più remote del pianeta, in animali come delfini e orsi polari e persino nel sangue umano.
La comunità outdoor deve avere vero la forza per generare un cambiamento radicale nel settore, chiedendo agli amministratori delegati di Mammut e The North Face di invertire immediatamente la rotta e smettere di usare sostanze tossiche come il marchio inglese Paramo Directional Clothing che ha annunciato il suo impegno Detox.
Paramo è il primo marchio nel settore outdoor ad aver eliminato tutti i PFC dalle filier produttive, dimostrando che è possibile produrre abbigliamento con elevate performances senza fare ricorso a sostanze chimiche così pericolose. Il marchio britannico si unisce ai 34 marchi internazionali della moda e dell’abbigliamento sportivo già impegnati in Detox.