Il D.M. 25/2012 che stabilisce prescrizioni tecniche relative alle apparecchiature per il trattamento dell’acqua destinata al consumo umano abrogando il preesistente D.M. 443/1990, si inquadra nel moderno contesto normativo in materia di qualità delle acque destinate al consumo umano, igiene dei prodotti alimentari, codice del consumo e libera circolazione delle merci. Obiettivo del decreto è garantire che i trattamenti non pregiudichino la qualità delle acque, già idonee sotto il profilo sanitario, che le apparecchiature di trattamento garantiscano gli effetti dichiarati, e che l’informazione completa sugli effetti dei trattamenti sia adeguatamente fornita al consumatore.
Elaborate sulla base dei dettami del D.M. 25/2012, e tenendo conto delle specifiche norme che regolano la produzione e l’utilizzo delle specifiche tecnologie di trattamento, le presenti linee guida sono finalizzate alla “descrizione dei trattamenti per le acque destinate al consumo umano conosciuti a livello nazionale”, a supporto di scelte consapevoli da parte dei consumatori e tenendo anche conto del quadro generale della qualità delle acque destinate al consumo umano in Italia.
I trattamenti considerati nel documento si basano su diversi processi fisici e chimici e non rivestono carattere sanitario, indirizzandosi principalmente a modificare le caratteristiche organolettiche dell’acqua, rimuovendo sostanze responsabili delle alterazioni dell’odore e del sapore e/o combinando processi di gassatura e/o refrigerazione. Tenendo conto delle caratteristiche degli specifici processi di trattamento e di come questi sono differentemente realizzati, combinati e sequenziati all’interno delle apparecchiature in commercio, e nel contesto degli obblighi di informazione previsti per i produttori e i distributori, viene ribadita la necessità da parte dei consumatori di disporre di adeguate conoscenze sulle caratteristiche delle acque da trattare e dell’impianto di distribuzione in essere, per valutare l’eventuale opportunità e finalità del trattamento e per orientare l’eventuale scelta sull’apparecchiatura da adottare.
È richiamata nel contempo l’esigenza di esaustive istruzioni d’uso e il rispetto di queste per quanto riguarda l’installazione, la manutenzione e l’impiego dei dispositivi, a garanzia della sicurezza ed efficienza d’uso dell’apparecchiatura e della qualità delle acque trattate, con alcuni riferimenti a specifici aspetti da tenere sotto controllo per le diverse tipologie di trattamento.
Le modalità di utilizzo delle apparecchiature prevedono l’installazione permanente su impianti di distribuzione delle acque al punto di ingresso negli edifici (point of entry), al punto di erogazione (point of use) o anche il trattamento discontinuo di acque effettuato a valle del punto di erogazione, come nel caso delle caraffe filtranti. L’ambito di impiego delle apparecchiature, che determina anche specifiche responsabilità e criteri di sorveglianza sui sistemi di trattamento, considera sia gli utilizzi domestici che in esercizi commerciali, e include anche i trattamenti per erogazione di acque in unità distributive aperte al pubblico, note come “chioschi dell’acqua”, di recente diffusione in molte realtà territoriali.
In accordo con quanto stabilito nel D.M. 25/2012 le presenti linee guida non debbono intendersi esaustive e dovranno essere integrate e aggiornate sulla base dello stato delle conoscenze in materia di trattamenti di acque destinate al consumo umano.