GU: Linee guida in materia di sicurezza degli alimenti

La G.U. n. 73 del 27.03.2013, supp. ord. n. 22 pubblica le “Linee guida per il funzionamento ed il miglioramento dell’attivita’ di controllo ufficiale da parte del Ministero della salute, delle Regioni e Province autonome e delle AASSLL in materia di sicurezza degli alimenti…”.

La G.U. n. 73 del 27.03.2013, supp. ord. n. 22 pubblica le “Linee guida per il funzionamento ed il miglioramento dell’attivita’ di controllo ufficiale da parte del Ministero della salute, delle Regioni e Province autonome e delle AASSLL in materia di sicurezza degli alimenti…”.

PREMESSA:
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Il nuovo modello di sicurezza alimentare introdotto con il Regolamento 178/2002, rappresenta un vero e proprio processo di riorganizzazione della normativa comunitaria in materia.
Esso contiene i principi per la successiva emanazione dei Regolamenti del cosiddetto «Pacchetto igiene», introducendo importanti novita’, quali l’applicazione di un metodo scientifico che prevede l’analisi del rischio (valutazione, gestione e comunicazione del rischio), il principio della rintracciabilita’ (finalizzata a consentire agli operatori ed alle autorita’ di controllo, di attivare e gestire i sistemi d’allarme qualora sorgano eventuali problemi di sicurezza alimentare) e i principi della informazione e della comunicazione, che incidono sul livello di fiducia del consumatore.

In questo scenario, la responsabilita’ primaria e’ in carico alle imprese (quindi l’OSA e’ divenuto il principale garante della sicurezza dei prodotti che immette sul mercato) mentre, al servizio pubblico, in qualita’ di «Autorita’ Competente», spetta la verifica del rispetto delle disposizioni da parte degli operatori della filiera alimentare, attraverso la implementazione di un sistema di controllo ufficiale. Tale attivita’ rientra tra i livelli essenziali di assistenza sanitaria (LEA) garantiti ai cittadini dal servizio sanitario nazionale.

Cio’ richiede un percorso di adeguamento, mirato non solo alla riorganizzazione delle attivita’ di controllo ufficiale, ma anche delle stesse Autorita’ Competenti, che devono dunque «adeguare» i propri strumenti gestionali e operativi a quanto richiesto dalle prescrizioni emanate in ambito comunitario, ad esempio in termini di qualificazione del personale, di formazione, di risorse e infrastrutture, di capacita’ di cooperazione e coordinamento e di risposta alle emergenze, di programmazione, rendicontazione, monitoraggio delle attivita’ di controllo ufficiale, di attivita’ di audit.

Tra l’altro, il Regolamento 882/2004 prevede all’art. 4 che se nell’ambito di un’autorita’ competente vi sono piu’ unita’ competenti a effettuare i controlli ufficiali, si deve assicurare il coordinamento e la cooperazione efficaci ed efficienti tra queste diverse unita’ e si deve garantire l’imparzialita’, la qualita’ e la coerenza dei controlli ufficiali a tutti i livelli e, conseguentemente, attuare una attivita’ di audit per la verifica del raggiungimento degli obiettivi del medesimo Regolamento n. 882/2004.

Risulta pertanto necessario definire un documento che raggruppi in un’ottica sistematica e di carattere gestionale, i requisiti previsti dal Regolamento n. 882/2004, da applicare a tutti i livelli di autorita’ competente di cui all’art. 2 del decreto legislativo n. 193/2007 in modo che esse possano espletare quanto previsto dagli obblighi comunitari soddisfacendo i criteri di efficacia e imparzialita’ in un quadro di ricerca di efficienza da parte della Pubblica Amministrazione.

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