“Nel nostro procedimento per omicidio verranno presi in considerazione i morti tra i lavoratori e i cittadini non solo di Casale Monferrato e Cavagnolo ma anche di Rubiera e di Bagnoli”.
Il pm a Radiouno: “Non ci sono lavoratori di serie B per noi”
“Nel nostro procedimento per omicidio verranno presi in considerazione i morti tra i lavoratori e i cittadini non solo di Casale Monferrato e Cavagnolo ma anche di Rubiera e di Bagnoli”.
Lo ha detto, intervenendo a Radio Anch’io su Radio 1 il sostituto procuratore di Torino, Raffaele Guariniello, anche a “conforto” degli abitanti di Bagnoli e Rubiera ‘delusì perché nel loro caso il reato di “disastro” sia stato considerato prescritto.
Stralciato dal primo procedimento, che ha ottenuto una sentenza storica, ora, ha ribadito il pm, “è il momento di porre mano anche all’omicidio” e “l’esito di questa sentenza può influenzare anche l’impostazione” di questo nuovo procedimento.
Quanto alla proposta di istituire una procura nazionale contro le morti bianche, “conto molto – ha sottolineato Guariniello – sull’iniziativa del ministro della Giustizia, che è grande esperto di processi e di diritto penale d’impresa”.
Questa, ha concluso il magistrato, “può essere la grande occasione per arrivare a questa riforma”, perché quello delle morti bianche “non è un problema di sensibilità del singolo magistrato, ma di avere una unità altamente specializzata”.
Solo così si potrà ottenere “il grande risultato, quello di fare capire che i processi in materia di sicurezza sul lavoro non sono di serie B, come a volte mi pare sembri al Csm, ma sono uguali a quelli per mafia e camorra”.