I lavoratori e la “banalità del rischio”.

Nei giorni scorsi è stata presentata l’indagine svolta dall’Università di Genova per l’INAIL. Intervistati 530 operai e datori di lavoro. Le cause degli infortunio? I ritmi di lavoro, la troppa fiducia in sé, la disattenzione.

Nel capoluogo ligure, presso la facoltà di Scienze della Formazione dell’Università, è stato presentato il volume “Infortuni e malattie professionali. Cosa ne pensano i lavoratori?”. Oltre 120 pagine che raccolgono i risultati di un’indagine realizzata dal Dipartimento di scienze antropologiche dell’Università di Genova, per conto della Regione Liguria e della Direzione regionale dell’INAIL, diretta da Emidio Silenzi.

La ricerca, coordinata da Gianfranco Quiligotti e della quale è stato responsabile scientifico il sociologo Salvatore Palidda, ha indagato sulla percezione dei rischi, dei diritti e delle tutele riguardanti gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

I ricercatori hanno coi9nvolto 530 lavoratori e datori di lavoro di aziende liguri, interrogandoli in merito alla percezione che hanno dei rischi, dei propri diritti e del livello di tutela oltre che censendo le esigenze da cui occorre partire, a loro avviso, per indirizzare in modo più efficace gli interventi delle istituzioni e le azioni informative in tema di sicurezza.

(LG-FF)

Fonte: INAIL

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