I programmi UE sulle prospettive finanziarie 2007 – 2013

Lunedì 27 gennaio 2006 si è svolto un primo incontro triangolare tra Parlamento, Commissione e Consiglio alla ricerca di un definitivo accordo sulle prospettive finanziarie 2007 – 2013. Un secondo incontro si è svolto il 21 febbraio e un terzo incontro si svolgerà il 21 marzo, data alla quale si potrebbe pervenire ad un’intesa definitiva con il Consiglio e quindi ,in questo caso, all’approvazione definitiva da parte del Parlamento europeo delle nuove Prospettive finanziarie UE.

Dopo l’accordo raggiunto dagli Stati membri al Consiglio europeo dello scorso dicembre e dopo l’incontro triangolare tra Parlamento, Commissione e Consiglio europei del 21 febbraio 2006, rimangono ancora vari importanti passi da compiere per il raggiungimento di un accordo finale fra le tre istituzioni dell’UE sulle prospettive finanziarie 2007 – 2013 – Secondo quanto indicato nel Comunicato IP/06/105 del 1 febbraio 2006 della Commissione “occorre portare a termine rapidamente i negoziati per fare in modo che i cittadini dell’Unione possano beneficiare dei programmi europei sin dal primo giorno del 2007”.
Per far progredire gli accordi, la Commissione ha proposto al Consiglio e al Parlamento la via da seguire per l’operatività dei programmi europei, e cioè:
-una maggiore flessibilità nei prossimi bilanci per consentire di reagire meglio a un mondo in rapido cambiamento (quasi 5 miliardi di euro nel periodo 2007-2013);
-la definizione delle regole di base del nuovo Fondo europeo di adeguamento alla globalizzazione (con una dotazione di 3,5 miliardi di euro);
-una completa revisione del bilancio comunitario nel 2008 – 2009
Sono queste le novità contenute nella proposta di rinnovo dell’accordo interistituzionale presentata dalla Commissione. “Con questa proposta, nella quale la Commissione tiene conto delle principali preoccupazioni espresse dal Parlamento, si apre ormai la via ad un negoziato costruttivo tra Parlamento, Consiglio e Commissione”, ha commentato il Presidente della Commissione Josè Manuel Barroso.
L’accordo interistituzionale definisce regole e meccanismi per la gestione del quadro finanziario per un periodo di sette anni e per la predisposizione dei bilanci annuali. L’accordo deve essere approvato dal Consiglio, dal Parlamento europeo e dalla Commissione: in caso contrario, i programmi proposti per l’Ue allargata non disporranno di finanziamenti e l’esecuzione di quasi la metà del bilancio comunitario potrebbe essere a rischio.
Come si può leggere nella nota di Gianni Pittella del Gruppo PSE del Parlamento europeo – che riportiamo nel link, unitamente alla tabella che indica le dotazioni finanziarie per le regioni italiane nel 2007 –2013 – “gli elementi che destano al contempo maggiore preoccupazione ed interesse in seno al Parlamento europeo sono: garantire un livello di risorse commisurate agli obiettivi, rendere più efficace la struttura del bilancio attraverso una maggiore flessibilità.
Per una più completa informazione su questo importante argomento, riportiamo nel link anche il Comunicato IP/06/105 della Commissione contenente alcuni importanti elementi che sono parte integrale dell’accordo interistituzionale da negoziare.

Fonte: Eur-Lex

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