I risultati di un caso studio INAIL relativo a un’esperienza interna di lavoro agile

INAIL pubblica “L’esperienza di lavoro agile, gli impatti sul benessere e le condizioni di lavoro: i risultati del caso studio longitudinale condotto in INAIL” realizzato dal Dipartimento di medicina, epidemiologia, igiene del lavoro e ambientale. I risultati dello studio offrono spunti di riflessione in un momento di grande cambiamento al fine di identificare opportunità ed eventuali limiti dell’applicazione del lavoro agile, nell’ottica della tutela della salute e del benessere dei lavoratori.

La diffusione del lavoro agile ha avuto un notevole incremento con l’avvento della pandemia, configurandosi anche come un’efficace misura di contenimento del contagio.

La pubblicazione “L’esperienza di lavoro agile, gli impatti sul benessere e le condizioni di lavoro: i risultati del caso studio longitudinale condotto in INAIL” illustra i risultati del caso studio condotto dal Dipartimento di Medicina, Epidemiologia e Igiene del Lavoro ed Ambientale (Dimeila) all’interno del “Progetto pilota lavoro agile in INAIL”, promosso nel 2019 dalla Direzione centrale risorse umane (Dcru).

Obiettivo dello studio è stato monitorare e verificare l’impatto nel tempo dell’esperienza di lavoro agile sul benessere del personale INAIL coinvolto, quale contributo al miglioramento delle condizioni di lavoro. A tale scopo sono stati coinvolti 319 dipendenti che hanno preso parte al progetto pilota lavoro agile, a cui è stata inviata una lettera di presentazione dell’indagine con l’invito alla compilazione di un questionario on-line sviluppato ad hoc.

Il disegno di ricerca longitudinale ha previsto la somministrazione del questionario in più tempi sui medesimi lavoratori: una prima rilevazione effettuata al “tempo 0”, immediatamente prima dell’avvio della sperimentazione (dicembre 2018), una seconda rilevazione al “tempo 1”, ovvero dopo un anno dall’impiego nella modalità di lavoro agile per 1 giorno alla settimana (dicembre 2019), una terza somministrazione al “tempo 2”, nel corso dell’utilizzo del lavoro agile per le emergenze quale misura di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 (luglio 2020).

L’ampia partecipazione dei dipendenti (tasso di risposta nei 3 tempi superiore al 60%) ha permesso di esplorare eventuali cambiamenti sul benessere del personale e sulla qualità delle condizioni di lavoro nelle diverse modalità di svolgimento dell’attività lavorativa (lavoro standard, lavoro agile per un giorno alla settimana e lavoro agile per le emergenze).

Nelle tabelle presenti nella pubblicazione sono presentati i risultati di maggiore interesse che rimandando al documento completo per una lettura più approfondita dei risultati e confronti. Lo studio offre spunti di riflessione in questo momento di grande cambiamento al fine di cogliere le opportunità ed identificare eventuali limiti dell’applicazione del lavoro agile in strutture simili, nell’ottica della tutela della salute e del benessere dei lavoratori.

Fonte: INAIL

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