Il 1° maggio il Presidente Mattarella rende omaggio alle vittime del lavoro

Il Capo dello Stato ha deposto una corona di fiori davanti al monumento commemorativo presso la Direzione generale INAIL a Roma. In occasione del 1° maggio INAIL ha reso noto le ultime rilevazioni Open Data relative alle denunce di infortunio: nel 2015 registrata un’ulteriore flessione del 3,9%, in controtendenza le denunce dei casi mortali (+16%).

Il 1° maggio, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deposto la tradizionale corona di fiori ai piedi del monumento alla memoria dei caduti del lavoro posto all’entrata della Direzione centrale dell’INAIL a Roma. Il Capo dello Stato è stato ricevuto in rappresentanza dell’Istituto, dal Presidente, Massimo De Felice, e dal Direttore generale, Giuseppe Lucibello. Dopo un momento di raccoglimento davanti al monumento, Mattarella è tornato al Quirinale per la cerimonia di consegna delle Stelle al merito ai “Maestri del lavoro”.

In occasione della giornata in cui tutto il mondo festeggia il lavoro, l’INAIL ribadisce il proprio impegno per l’efficace tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori e per la diffusione e promozione della cultura della prevenzione. Solo in termini di risorse economiche dedicate ai finanziamenti per il miglioramento degli ambienti di lavoro, l’INAIL ha investito più di un miliardo e 300 milioni negli ultimi cinque anni. Il sistema di finanziamenti prosegue nel 2016, anche con iniziative speciali per settori a maggior rischio, a cominciare dalla bonifica dell’amianto, inserito nel bando ISI di dicembre 2015, cui sono stati destinati 83 milioni di euro. All’innovazione tecnologica in agricoltura sarà dedicato, invece, entro l’anno un bando di finanziamento per 45 milioni di euro (35 milioni nel 2017).

Nel 2015 sono state 632.665 le denunce di infortunio sul lavoro pervenute all’INAIL, con una flessione del 3,9% rispetto alle 658.514 dell’anno precedente. Il dato (tabelle Open Data INAIL, aggiornamento con cadenze mensili) è in linea col costante andamento positivo registrato nel Paese negli ultimi anni che, nel solo quinquennio 2010-2014, ha visto una contrazione complessiva delle denunce pari al 23,9%. Si tratta di dati certamente positivi ma che non devono comunque “fare abbassare la guardia”: finché ci sarà un solo morto per il lavoro sarà una sconfitta per tutte le istituzioni.

In controtendenza risultano, invece, le denunce di infortunio con esito mortale del 2015: gli Open Data INAIL evidenziano, infatti, un aumento di oltre il 16% dei casi rispetto al 2014 (1.172 a fronte dei precedenti 1.009). Il dato, certamente preoccupante, interrompe un andamento comunque positivo, che, sempre nel periodo di riferimento 2010-2014, ha registrato una flessione del 24,21%. L’INAIL precisa che i dati del 2015 si riferiscono a denunce oggetto di procedimenti istruttori ancora in corso e, dunque, da considerare di carattere provvisorio. Soltanto, infatti, in esito a tale attività istruttoria sarà possibile accertare quali e quanti di questi casi debbano essere ricondotti a cause di lavoro.

Per il 2016 le ultime rilevazioni disponibili in Open Data INAIL registrano che, nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 marzo, le denunce di infortunio – compresi i casi mortali – sono state 152.573, con una riduzione dello 0,8% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le denunce di infortunio con esito mortale sono state 176, con un calo del 14,6% rispetto all’analogo periodo del 2015. Anche per le rilevazioni del primo trimestre 2016 l’INAIL sottolinea che si tratta di dati provvisori. Si ricorda che l’interpretazione nei confronti dei dati di periodo richiede cautele.

Fonte: INAIL

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