Il 3 marzo scorso, Legambiente ha presentato un nuovo Dossier sulla Difesa del suolo in Italia con il quale viene documentato il dissesto idrogeologico avvenuto nel nostro paese negli ultimi anni e le proposte avanzate dalla stessa associazione ambientalista di alcune strategie dintervento su cui indirizzare lazione nei prossimi anni.
In occasione di un convegno , organizzato a Roma da Legambiente il 3 marzo scorso, sul tema Una politica per fermare il dissesto idrogeologico , lassociazione ambientalista ha presentato il Dossier La difesa del suolo in Italia dal quale emerge, fra laltro, che nel decennio 1991-2001 in Italia si sono verificati 12mila frane e oltre mille piene. Solo nel 2003 i principali eventi alluvionali hanno coinvolto più di 300mila persone e le risorse economiche necessarie al ripristino delle aree colpite sono pari a 2.184 milioni di euro.Tantissimi poi sono gli episodi di piena e gli allagamenti minori che ogni anno provocano alluvioni di aree agricole , piccoli o grandi centri urbani, causando danni notevoli anche senza vittime civili. La superficie nazionale interessata da rischi idrogeologici legati a frane e alluvioni è pari al 7,1% del totale, vale a dire 21.505 Kmq. I comuni a rischio di alluvioni e frane sono ben 5.581, il 70% del totale. Calabria, Umbria, Valle dAosta sono regioni in cui il 100% dei comuni è a rischio, seguite da Lombardia (99%) e Toscana(98%).Soltanto i principali eventi alluvionali dal 1993 hanno Secondo Legambiente il ricorrere di fenomeni di dissesto idrogeologico negli ultimi anni non può essere attribuito ad eventi esclusivamente naturali o solo alle intemperanze del clima ma anche e soprattutto a un modello di sfruttamento intensivo e poco programmato del territorio.
Fonte: Legambiente
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