Il Messaggio di Napolitano per l’anniversrio dell’assassinio D’Antona.

Dodici anni fa, il 20 maggio del 1999, il giuslavorista Massimo D’Antona veniva ucciso dalle Brigate Rosse a Roma in via Salaria. Il messaggio del Presidente Napolitano e la commemorazione pubblica della CGIL che si è tenuta sul luogo dell’omicidio brigatista.

Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, in occasione del dodicesimo anniversario del vile e barbaro assassinio di Massimo D’Antona, in un messaggio ne ricorda “con immutata e viva commozione l sua testimonianza civile e culturale di rigoroso e autorevole giuslavorista impegnato nelle istituzioni e nella ricerca del dialogo tra le parti sociali. Con autentico e profondo spirito riformista, seppe guardare con attenzione alle trasformazioni che stavano allora maturando nel mondo del lavoro e ai processi di globalizzazione delle attività economiche, ponendo sempre al centro di ogni sua attività i valori costituzionali della promozione del lavoro e della dignità”del lavoratore in tale contesto.

Massimo D’Antona ha pagato con la vita – per il folle, criminale accanimento del terrorismo brigatista contro personalità della cultura riformista – la sua coerenza nella ricerca di innovazioni responsabili e graduali e di un diverso equilibrio tra legislazione e contrattazione in grado di promuovere più serene e feconde relazioni industriali assieme a nuove forme di partecipazione alle scelte aziendali. Oggi più che mai occorre un diritto del lavoro “inclusivo” ed equo, attendo alla tutela dei diritti della parte più debole contrattualmente e alla riaffermazione rigorosa dei relativi doveri per salvaguardare insieme crescita economica e coesione sociale, e si conferma a tal fine l’esogenza, da.lui intuita per tempo, di un arricchimento della progettualità delle organizzazioni sindacali, proprio al fine di rafforzare la responsabile capacità di rappresentanza unitaria del mondo del lavoro. In questo senso, Massimo D’Antona parla a tutti noli ancora oggi con il suo prezioso lascito scientifico e morale, che nessun delirio estremista potrà mai cancellare. E con questi sentimenti – ha concluso il Presidente Giorgio Napolitano – desidero rinnovare ad Olga, ai figli e a tutti i familiari la mia personale vicinanza e la gratitudine e la solidarietà dell’intera Nazione”.

Per ricordare “il giurista, l’uomo politico e il gestore della cosa pubblica” la CGIL ha promosso anche quest’anno una commemorazione pubblica che si è tenuta la mattina dello scorso 20 maggio sul luogo dell’omicidio brigatista (via Salaria angolo via Adda a Roma). Alla commemorazione hanno partecipato, tra molti altri, Guglielmo Epifani (presidente dell’Associazione Bruno Trentin), Walter Veltroni (pd), Renato Schifani (Presidente del Senato) e Susanna Camuso (segretario generale della CGIL).
Nel ripercorrere il lavoro di D’Antona, la CGIL ha sottolineato come “risulti evidente il fatto che ancora oggi si sia in presenza di una vasta opera rimasta per molti aspetti incompiuta, a partire dal tema generale della rappresentatività sindacale e della partecipazione, e che soprattutto dimostra la sua assoluta attualità”.

(LG-FF)

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