La misura ha generato proteste ancora più accese di quelle dei giorni scorsi. Secondo le associazioni ambientaliste e quelle che raggruppano gli operatori del settore, infatti, sospendere fra due mesi una legge sugli incentivi che doveva restare in vigore altri due anni praticamente costringe le imprese a smettere di lavorare: Il Sole 24 ore racconta che le banche hanno già sospeso lerogazione del credito verso gli imprenditori. Insieme ai finanziamenti e agli incentivi si bloccano gli investimenti programmati e i contratti già stipulati: anche perché nessuno sa cosa accadrà dopo il 31 maggio, a quanto ammonterà il tetto annuale, che garanzie offrire a chi deve decidere se investire o no sulla realizzazione di un impianto fotovoltaico. Il tutto in uno dei pochissimi settori industriali italiani che negli ultimi anni ha creato ricchezza e nuovi posti di lavoro.
Le associazioni sostengono che una misura retroattiva così incisiva sia anticostituzionale, oltre che sbagliata: che violi larticolo 41 della Costituzione sulla libertà delliniziativa economica; larticolo 76 sulle deleghe legislative al governo, che questo avrebbe violato distorcendo il mandato delle direttive comunitarie; larticolo 117 per via del mancato accordo con le regioni, che avevano espresso parere contrario alò contenuto del decreto. Il Ministro per lo Sviluppo Economico ha detto invece che chi ha già investito è in grado di rispettare la scadenza di entrata in esercizio il 31 maggio e rientrerà come previsto negli incentivi previsti dal terzo Conto energia; chi ha intenzione di investire, avrà con il decreto ministeriale di prossima emanazione, un quadro preciso di quote, parametri e livelli di incentivazione per un piano industriale dallorizzonte finalmente ampio e non più limitato ad uno o due anni. E ha annunciato un incontro con le banche per evitare limmediata paralisi del settore.
(LG-FF)