Nei giorni scorsi, il Parlamento europeo ha approvato due direttive volte ad adottare la legislazione comunitaria sulladeguatezza patrimoniale delle imprese di investimento e degli enti creditizi allAccordo Basilea II.
Con la relazione delleuroparlamentare Alexander Radwan, il Parlamento europeo ha approvato due direttive volte ad adottare la legislazione comunitaria sulladeguatezza patrimoniale delle imprese di investimento e degli enti creditizi allAccordo Basilea II. La relazione propone una serie di emendamenti che sono frutto di un compromesso informale con Consiglio e Commissione. Non è quindi esclusa ladozione della nuova normativa in prima lettura della procedura di codecisione.
Lo scopo della direttiva è quello di conferire alle disposizioni in materia di adeguatezza patrimoniale degli enti creditizi un approccio più articolato e più sensibile ai rischi per riflettere meglio la complessità e la diversità dei mercati finanziari odierni. Ciò dovrebbe tradursi in un quadro legislativo che sostenga in maniera più adeguata il sistema finanziario e consenta un uso dei capitali più efficiente. I deputati europei hanno proposto diverse centinaia di emendamenti.Se molti di essi mirano a semplificare e chiarire il testo, altri propongono cambiamenti sostanziali.
In particolare, il Parlamento europeo chiarisce che gli Stati membri hanno la facoltà di applicare o requisiti in materia di capitali su base individuale e consolidata e, ove lo ritengano opportuno, di non applicare la base individuale. Inoltre, a determinate condizioni, è possibile consentire un fattore zero di ponderazione del rischio per le esposizioni infragruppo delle banche che operano in un sistema di tutela istituzionale. Gli enti creditizi , poi, debbono illustrare le loro decisioni di rating alle PMI e ad altre società che chiedono prestiti , fornendo su richiesta, una spiegazione scritta. Se un impegno volontario del settore in tale contesto risulta inadeguato, vanno allora adottate misure nazionali.
Lo scopo della direttiva è quello di conferire alle disposizioni in materia di adeguatezza patrimoniale degli enti creditizi un approccio più articolato e più sensibile ai rischi per riflettere meglio la complessità e la diversità dei mercati finanziari odierni. Ciò dovrebbe tradursi in un quadro legislativo che sostenga in maniera più adeguata il sistema finanziario e consenta un uso dei capitali più efficiente. I deputati europei hanno proposto diverse centinaia di emendamenti.Se molti di essi mirano a semplificare e chiarire il testo, altri propongono cambiamenti sostanziali.
In particolare, il Parlamento europeo chiarisce che gli Stati membri hanno la facoltà di applicare o requisiti in materia di capitali su base individuale e consolidata e, ove lo ritengano opportuno, di non applicare la base individuale. Inoltre, a determinate condizioni, è possibile consentire un fattore zero di ponderazione del rischio per le esposizioni infragruppo delle banche che operano in un sistema di tutela istituzionale. Gli enti creditizi , poi, debbono illustrare le loro decisioni di rating alle PMI e ad altre società che chiedono prestiti , fornendo su richiesta, una spiegazione scritta. Se un impegno volontario del settore in tale contesto risulta inadeguato, vanno allora adottate misure nazionali.
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