La tenda da campeggio, con tanto di tiranti e veranda, piantata sulla spiaggia dietro al cartello che segnala l’inizio del parco è solo il biglietto da visita. La “visita” vera e propria è un percorso a ostacoli tra bombole di gas, nuove e arrugginite dal tempo e dall’aria salmastra, cassette di bottiglie di birra vuote, segno di trascorsi bivacchi, scaldabagni rovesciati tra le dune, sacchi della spazzatura che debordano dai bidoni, rifiuti di materiali plastici sparpagliati tra gli
arbusti, bottiglie accartocciate. Non è una discarica, ma ne ha tutta l’apparenza.
È la spiaggia – e le dune – appena retrostante del parco della Maremma, al confine con Principina a Mare. Un luogo che dovrebbe essere tutelato e protetto
e che, invece, soffoca sotto i rifiuti e, nonostante i divieti, ospita di giorno, e soprattutto di notte, accampamenti e bivacchi soprattutto di ambulanti che di giorno lavorano sulla spiaggia. Un luogo alle cui spalle, per l’appunto, ieri sera è scoppiato un incendio che ha divorato 5mila metri quadrati di pineta e sterpaglie e che solo per l’assenza di vento è stato circoscritto.
Le cause del rogo sono ancora da accertare ma che, ad ogni modo, ha comunque lo zampino dell’uomo: se non per diretta volontà di appiccare le fiamme, anche solo per negligenza nel rispettare il divieto di accendere fuochi.