Sempre nellarticolo riportato da Kataweb.it (vedi link)si legge, fra laltro, che Rispetto al 1i990, anno di riferimento per avere un punto di paragone suj sui misurare il taglio dei gas serra, la situazione è peggiorata dal punto di vista dellequilibrio tra le varie modalità. Nel 1990 in Italia viaggiava su gomma, cioè utilizzava il sistema più inquinante, il 70,3% delle merci, nel 2008, invece di scendere, siamo saliti al 71,9 per cento (anche se cè un miglioramento rispetto al picco del 75,9 per cento del 2000).
Negli stessi anni il trasporto su ferro è sceso dall11,3 per cento al 9,8 per cento, mentre quello via acqua restava sostanzialmente fermo (dal 18,4 al 18,3 per cento). Non va meglio se si guarda al trasporto delle persone: nel 2007 le ferrovie italiane potevano contare su 50 miliardi di passeggeri a chilometri, contro i 79 miliardi della Germania, gli 80 della Francia, i 345 dellUnione europea a 15. Più o meno lo stesso quadro si ottiene passando dal trasporto su grandi distanze al trasporto urbano. In Italia ci sono 6 miliardi di passeggeri a chilometro contro i 1° del Regno Unito, i 13 della Francia, i 16 della Germania, i 63 dellEuropa a 15. Pochi? Non cè da stupirsi se si pensa che tra il 1970 e il 2007 il sistema delle tranvie è sceso dai 665 ai 455 chilometri, mentre quello delle metropolitane, pur quadruplicando la sua estensione, si ferma a quota 145, molto meno della rete metropolitana di una grande capitale come Londra o Parigi.
(LG-FF)