Il trasporto pubblico è all’anno zero.

“Il trasporto pubblico è all’anno zero di fronte al drammatico problema di un paese sempre più congestionato dal traffico”: è quanto abbiamo letto sul sito web di Kataweb.it nel quale si sottolinea che l’automobile, da sola, è responsabile del 14% delle emissioni in Europa (il 12% a livello globale).

Sommando gli altri sistemi di trasporto, si arriva a un quarto del totale. Sembrerebbe ovvio che, a fronte degli impegni di riduzione delle emissioni di anidride carbonica, si vada a un riequilibrio del settore che remi i sistemi più efficienti, cioè quelli che inquinano meno: ferro e trasporto via mare. Ma al momento i numeri mostra no che si viaggia nell’altra direzione. In particolare in Italia.

Sempre nell’articolo riportato da Kataweb.it (vedi link)si legge, fra l’altro, che “Rispetto al 1i990, anno di riferimento per avere un punto di paragone suj sui misurare il taglio dei gas serra, la situazione è peggiorata dal punto di vista dell’equilibrio tra le varie modalità. Nel 1990 in Italia viaggiava su gomma, cioè utilizzava il sistema più inquinante, il 70,3% delle merci, nel 2008, invece di scendere, siamo saliti al 71,9 per cento (anche se c’è un miglioramento rispetto al picco del 75,9 per cento del 2000).

Negli stessi anni il trasporto su ferro è sceso dall’11,3 per cento al 9,8 per cento, mentre quello via acqua restava sostanzialmente fermo (dal 18,4 al 18,3 per cento). Non va meglio se si guarda al trasporto delle persone: nel 2007 le ferrovie italiane potevano contare su 50 miliardi di passeggeri a chilometri, contro i 79 miliardi della Germania, gli 80 della Francia, i 345 dell’Unione europea a 15. Più o meno lo stesso quadro si ottiene passando dal trasporto su grandi distanze al trasporto urbano. In Italia ci sono 6 miliardi di passeggeri a chilometro contro i 1° del Regno Unito, i 13 della Francia, i 16 della Germania, i 63 dell’Europa a 15. Pochi? Non c’è da stupirsi se si pensa che tra il 1970 e il 2007 il sistema delle tranvie è sceso dai 665 ai 455 chilometri, mentre quello delle metropolitane, pur quadruplicando la sua estensione, si ferma a quota 145, molto meno della rete metropolitana di una grande capitale come Londra o Parigi.

(LG-FF)

Fonte: Kataweb.it

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