ILO, un policy brief in vista del vertice per affrontare l’impatto della pandemia di COVID-19 sul mondo del lavoro

L’Organizzazione Internazionale del Lavoro in vista del vertice globale virtuale (1-9 luglio 2020) per affrontare l’impatto economico e sociale della pandemia di COVID-19 sul mondo del lavoro, ha diffuso un policy brief in cui indica le azioni politiche che dovrebbero essere perseguite per avviare la transizione verso un mondo più inclusivo, sostenibile e resiliente.

La pandemia di COVID-19 ha stravolto il mondo del lavoro. Sta avendo un effetto drammatico sui posti di lavoro, sui mezzi di sussistenza e sul benessere dei lavoratori e delle loro famiglie, nonché sulle imprese – in particolare micro, piccole e medie imprese – in tutto il mondo, secondo il policy brief “The World of Work and COVID-19” sviluppato dal dipartimento per le politiche dell’occupazione dell’ILO in collaborazione con il segretario generale delle Nazioni Unite e diverse organizzazioni delle Nazioni Unite.

A metà maggio, il 94% dei lavoratori nel mondo si trovava in paesi con un qualche tipo di chiusura sul posto di lavoro. Si prevedono enormi perdite nell’orario di lavoro, che equivalgono a 305 milioni di posti di lavoro a tempo pieno per il secondo trimestre del 2020, mentre il 38% della forza lavoro – circa 1,25 miliardi di lavoratori – è impiegata in settori ad alto rischio.

Il policy brief, che attinge ai dati e alle analisi dell’ILO, avverte che molte di quelle persone che hanno perso il lavoro e il sostentamento negli ultimi mesi non saranno in grado di rientrare presto nei mercati del lavoro. E molte delle piccole e medie imprese – il motore dell’economia globale – soffrono immensamente e molte potrebbero non riprendersi.

Il policy brief afferma che gli impatti socio-economici della pandemia stanno cadendo in modo sproporzionato su coloro che erano già in circostanze precarie e che possono assorbire il colpo aggiuntivo. I circa 2 miliardi di persone che lavorano duramente nell’economia informale – spesso senza diritti sul lavoro e protezioni sociali – hanno subito un calo del 60% degli utili solo nel primo mese della crisi.

Le donne sono state particolarmente colpite, poiché sono sproporzionatamente rappresentate in settori ad alto rischio e sono spesso tra le prime a perdere l’occupazione e le ultime a tornare. Le persone con disabilità, che stanno già affrontando l’esclusione dal lavoro, hanno anche maggiori probabilità di incontrare maggiori difficoltà a tornare al lavoro durante il recupero.

I giovani rappresentano oltre quattro su dieci impiegati a livello globale nei settori più colpiti. Insieme alle interruzioni nell’istruzione e nella formazione, ciò li espone al rischio di diventare una “generazione bloccata” che porterà con sé gli impatti di questa crisi per lungo tempo.

Fonte: ILO

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