Clini: “Nell’attesa applicare la legge
“Depositata l’ordinanza con il tribunale chiede alla Corte costituzionale di pronunciarsi sulla legittimità del provvedimento che autorizza l’azienda a produrre e vendere coils e lamiere.
Anche quelle realizzate durante il blocco degli impianti inquinanti.
All’azienda non resta dunque che attendere il pronunciamento della Corte costituzionale che già il 13 febbraio valuterà il conflitto di attribuzione sollevato dalla procura.
Per riavere indietro coils e lamiere l’Ilva è infatti ricorsa l’8 gennaio al tribunale dell’appello al cui collegio ha fatto presente come esista una legge che stabilisce che l’azienda possa commercializzare anche quanto prodotto prima del 3 dicembre scorso, giorno in cui è stato pubblicato sulla “Gazzetta Ufficiale” il decreto 207 che poi ha dato vita alla legge.
Il procuratore Franco Sebastio e gli altri pm del pool non hanno dubbi: la legge è un concentrato di violazioni di principi e articoli della Costituzione.
“E’ di tutta evidenza – scrivono i magistrati – come tale disciplina non realizza un bilanciamento dei diversi interessi in gioco: salute e ambiente da un lato e produzione e occupazione dall’altro, ma annienti completamente il diritto alla salute e ad un ambiente salubre a favore di quello economico e produttivo”. Sotto accusa anche la violazione – sostengono i magistrati – del diritto alla salute e all’intergrità fisica e psichica dei cittadini sanciti dalla Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea.
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