ILVA: nominati Esposito garante e Pini commissario

ILVA: nominati Esposito garante e Pini commissario – Il verdetto dei giudici dell’appello sul dissequestro, rinviato, dovrebbe arrivare forse lunedi’ 14.1.2013.

ILVA: nominati Esposito garante e Pini commissario

Il verdetto dei giudici dell’appello sul dissequestro, rinviato, dovrebbe arrivare forse lunedi’ 14.1.2013.

Le nomine di:

– Vitaliano Esposito, ex procuratore generale della Corte di Cassazione, garante per il monitoraggio dell’esecuzione delle prescrizioni contenute nell’autorizzazione integrata ambientale.

Ogni sei mesi il Garante presenterà una relazione e la legge prevede che promuova in accordo con le istituzioni locali, iniziative di informazione e consultazione finalizzate ad assicurare la massima trasparenza per i cittadini.

– Alfio Pini, capo del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, a commissario straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto

colmano due caselle in altrettante leggi relative al caso dell’Ilva di Taranto che erano rimaste vuote.
La legge sulla bonifica 171 del 4 ottobre 2012, che nasce dal decreto legge 129 del 7 agosto scorso, e’ stata approvata definitivamente dal Parlamento il 3 ottobre scorso e nasce dalla necessita’ di bonificare dall’inquinamento accumulatosi negli anni tutte le aree esterne allo stabilimento dell’Ilva a partire dal rione Tamburi di Taranto, che e’ quasi attaccato al siderurgico, dal mar Grande e dal mar Piccolo di Taranto e dal Comune di Statte che dall’acciaieria dista pochissimi chilometri.

Il garante dell’Autorizzazione integrata ambientale rilasciata all’Ilva e’ una figura prevista dalla legge 231 del 24 dicembre 2012 (“Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 3 dicembre 2012, 207”).

La legge 231 prevede che:
– il “Garante promuove
, anche in accordo con le istituzioni locali, iniziative di informazione e consultazione, finalizzate ad assicurare la massima trasparenza per i cittadini, in conformita’ ai principi della Convenzione sull’accesso alle informazioni, la partecipazione del pubblico ai processi decisionali e l’accesso alla giustizia in materia ambientale fatta ad Aarhus il 25 giugno 1998, resa esecutiva ai sensi della legge 16 marzo 2001, n. 108″.

La legge 231, oltre a prevedere la figura del garante, attribuisce forza di legge all’Aia rilasciata all’Ilva dal Ministero dell’Ambiente lo scorso 26 ottobre, consente la prosecuzione dell’attivita’ produttiva della stessa Ilva per 36 mesi (il tempo fissato dall’Aia perche’ il siderurgico si metta a norma), nonche’ la commercializzazione dei prodotti finiti realizzati prima del 3 dicembre scorso. Proprio sullo sblocco dei prodotti (coils e lamiere) oggetto di sequestro giudiziario da fine novembre, e’ in atto un duro scontro fra Ilva e Procura di Taranto, con la prima che chiede il dissequestro di un milione e 700mila tonnellate di merci (valore un miliardo di euro) in base alla legge, e la seconda che invece si oppone al dissequestro chiedendo al Tribunale dell’appello (dove l’Ilva ha fatto ricorso) di sollevare l’eccezione di incostituzionalita’ della legge. Dopo gli atti depositati l’8 gennaio dai pm e ieri dagli avvocati dell’Ilva, era atteso per oggi il verdetto dei giudici dell’appello, che pero’ dovrebbe arrivare solo lunedi’ prossimo. Sul decreto da cui e’ poi nata la legge 231, la Procura ha infine sollevato il conflitto di attribuzione fra poteri dello Stato alla Corte costituzionale che ha fissato per il 13 febbraio l’udienza nella quale vagliare l’ammissibilita’ o meno del ricorso.

Fonte: AGI

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