ILVA: Procura e custodi bocciano piano

La Procura di Taranto ha dato parere negativo al piano di bonifica ambientale dell’Ilva di Taranto presentato dall’azienda, e bocciato già ieri dai custodi giudiziari dell’impianto siderurgico, ha riferito oggi una fonte giudiziaria.
(Fonte: Reuters)

(Fonte: Reuters)

La Procura di Taranto ha dato parere negativo al piano di bonifica ambientale dell’Ilva di Taranto
– presentato dall’azienda,
– e già bocciato già
dai custodi giudiziari dell’impianto siderurgico
, ha riferito oggi una fonte giudiziaria.


Ma a dire l’ultima parola sul piano di investimenti da 400 milioni di euro presentato dal Gruppo Riva sarà, lunedì prossimo, il giudice per le indagini preliminari Patrizia Todisco
– dice la fonte – cioè lo stesso magistrato che ha autorizzato a fine luglio il sequestro dell’Ilva e gli arresti domiciliari per alcuni suoi dirigenti.

Se anche il gip dovesse bocciare il piano aziendale, la procedura di spegnimento di gran parte dell’impianto continuerebbe, così come indicato dai custodi giudiziari, e l’azienda dovrebbe presentare un nuovo piano, seguendo le indicazioni degli esperti nominati dalla Procura.

I magistrati tarantini, dice la fonte, ritengono infatti insufficienti gli interventi programmati dall’azienda – e annunciati questa settimana dal presidente del Gruppo Riva Bruno Ferrante.

I custodi – gli ingegneri Barbara Valenzano, Emanuela Laterza e Claudio Lofrumento – hanno chiesto di spegnere una serie di impianti tra acciaierie, altiforni, cokerie e torri, mentre l’azienda vorrebbe spegnere solo un altoforno, dice la fonte.

E, per il parco minerali, secondo la Procura occorre una soluzione immediatamente efficace per evitare la dispersione delle polveri, mentre il piano dell’azienda prevede la copertura.

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(Fonte: RAI)

“FERMENTO IN FABBRICA”.
”C’è fermento in fabbrica, c’è molta agitazione. Qualcuno vorrebbe che i lavoratori lasciassero i reparti per andare a protestare”, ha detto all’Ansa il Marco Bentivogli, segretario nazionale della Fim Cisl. ”Noi – ha aggiunto – siamo completamente estranei a una iniziativa di questo genere”.

Donato Stefanelli , segretario provinciale della Fiom Cgil di Taranto, ha aggiunto, sempre parlando con l’Ansa: ”In azienda c’è molta agitazione. I capi stanno istigando alla rivolta contro la magistratura e i sindacati stanno dicendo cosa fare”.

ILVA: NESSUNA INTERRUZIONE LUCE E ACQUA A IMPIANTI. Venerdì 21 settembre, l’azienda ha ribadito che non c’è “nessuna interruzione di luce e acqua negli impianti sequestrati dell’Ilva”, riferendosi a notizie diffuse “secondo fonti sindacali”. Nella nota, la direzione aziendale ha “smentito categoricamente l’aver intrapreso iniziative di questo tipo”.
Quanto alle dichiarazioni di Stefanelli, arriva la replica di Bruno Ferrante, presidente del Cda dell’Ilva: “Prendo la più assoluta distanza dalle parole (di Ferrante, ndr) che accusa l’azienda di voler istigare alla rivolta contro la magistratura”.

“LA PROCURA CONSENTA PRODUZIONE MINIMA”. Sempre Bentivogli della Fim, chiede che “la produzione dell’Ilva, seppure minima, non cessi del tutto”. Da lunedì, i tecnici della procura della Repubblica avrebbero intimato all’azienda una serie di fermate tra spegnimenti e rifacimenti che riguardano acciaierie, altiforni, cokerie e torri.
Già ieri sera i custodi avrebbero notificato all’Ilva una nuova direttiva, in cui ricordano all’azienda che il piano delle fermate deve partire dalle batterie 5 e 6 e dall’altoforno 1.

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