Ilva. Vendola convoca Tavolo istituzioni il 14 settembre. Custodi presentano relazioni a Procura

Il Presidente della regione Puglia Nichi Vendola, d’intesa con il Ministro per l’Ambiente Corrado Clini e il Ministro allo Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera, ha convocato il Tavolo istituzionale sull’Ilva, con Governo, Regione ed Enti Territoriali, per venerdì 14 settembre a Bari

Ilva.
Il Presidente della regione Puglia Nichi Vendola
(vedi link) d’intesa con il Ministro per l’Ambiente Corrado Clini e il Ministro allo Sviluppo economico, Infrastrutture e Trasporti Corrado Passera, ha convocato il Tavolo istituzionale sull’Ilva, con Governo, Regione ed Enti Territoriali, per venerdì 14 settembre alle ore 10.30 a Bari presso Villa Romanazzi Carducci (Sala Federico II).

Al Tavolo istituzionale ha assicurato la sua partecipazione l’on.le Antonio Tajani, Vice Presidente della Commissione europea, responsabile per l’industria e l’imprenditoria.

Nel frattempo, i custodi giudiziali hanno presentato alla Procura le relazioni dove indicano, per gli impianti delle aree dello stabilimento Ilva sottoposte a sequestro dal 25 luglio, come attuare il mandato della Magistratura, ovvero come bloccare l’inquinamento.

A quanto si è appreso (vedi link a quotidianodipuglia.it), nel corso dell’incontro gli inquirenti hanno ribadito che non c’è facoltà d’uso per gli impianti e che bisogna accelerare le procedure per contenere le emissioni inquinanti.

Secondo “Il Sole24Ore” (vedi link): Il presidente dell’Ilva è stato reinserito dal Tribunale del Riesame che ha accolto l’incidente di esecuzione proposto dagli avvocati dell’azienda quando si sono trovati davanti a un primo verdetto del Riesame (7 agosto) che inseriva Ferrante, contraddetto poi da due nuove ordinanze del gip Patrizia Todisco (10 e 11 agosto).

«Stiamo procedendo» afferma il procuratore, ricordando che si tratta di un lavoro molto complesso.
Acquisita la decisione del Riesame il quale ha detto che lo spegnimento degli impianti è solo l’ultima possibilità, e che la priorità è quella del risanamento finalizzato a tagliare drasticamente le emissioni inquinanti, la Procura ha invitato la scorsa settimana i custodi a presentare un piano in considerazione della specificità di ciascun impianto. «Non siamo tecnici, non spetta a noi individuare le soluzioni» dice il procuratore Sebastio.
Ora questo lavoro è stato fatto e dovrebbe delineare, laddove possibile, un regime produttivo minimo per il siderurgico. Invece non è stata ancora consegnata la stima dei costi del risanamento.
Sebastio ha infatti chiesto ai custodi di indicare anche la spesa, sottolineando che i relativi costi dovranno essere a carico dell’Ilva e non certo dello Stato.
«La nostra inchiesta è durata quasi tre anni ed è stata sostenuta da un’analisi rigorosa e approfondita come prova anche il fatto che per due volte, sinora, il Riesame ha confermato il sequestro – dice il procuratore –. Continuiamo quindi a muoverci con lo stesso criterio».
E a quanti accusano la Procura di non aver fatto nulla dal 25 luglio ad oggi, la risposta è: «Forse si scambia una realtà come l’Ilva per un’officina meccanica abusiva. Se dopo l’ordinanza del gip avessimo subito avviato lo spegnimento degli impianti, cosa sarebbe successo visto che poi ci siamo trovati con due pronunce del Riesame di segno contrario?»

Al Tavolo istituzionale sono stati invitati i parlamentari Raffaele Fitto, Nicola Latorre, Pasquale Nessa, Salvatore Ruggeri e Ludovico Vico, il Vice Presidente del Parlamento europeo Gianni Pittella e gli europarlamentari Raffaele Baldassarre, Paolo De Castro, Niccolò Rinaldi, Sergio Silvestris e Salvatore Tatarella.
Inoltre sono stati anche invitati gli on.li Amalia Sartori, componente dell’Ufficio di Presidenza della Commissione europea e presidente della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (ITRE) e Perech Bores, Presidente della Commissione per l’occupazione e gli affari sociali (EMPL).

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