In scadenza il programma di riqualificazione 2021-2022 dei laboratori privati e pubblici che analizzano la presenza di amianto nei materiali. Le capacità tecnico-professionali e organizzative per il rilascio dei rapporti di prova per la presenza di amianto sono i requisiti per ottenere la qualificazione nazionale.
Scade il prossimo 31 maggio il termine fissato dal Ministero della salute affinché i laboratori privati e pubblici che analizzano la presenza di amianto nei materiali, presentino domanda di partecipazione ai circuiti regionali dedicati, necessari per ottenere o confermare la qualificazione necessaria per rilasciare rapporti di prova “certificati”.
Il percorso procedurale previsto per rinnovare le proprie autorizzazioni, o acquisirle ex novo, prevede che le domande siano inviate ai centri regionali di riferimento, individuati dal Ministero della salute quali interfacce regionale per il programma di qualificazione 2021-2022 dei laboratori che eseguono analisi dell’amianto ai sensi del DM 14 maggio 1996.
Il programma di qualificazione del Ministero della salute, relativo ai laboratori che effettuano attività analitiche sull’amianto, prevede l’aggiornamento biennale del possesso delle capacità tecnico-professionali e organizzative per il rilascio dei rapporti di prova. In diverse circolari, infatti, il Ministero sollecita una particolare attenzione sui laboratori che, pur possedendo le professionalità opportune, non hanno questa importante certificazione, così come di casi accertati in cui laboratori certificati subappaltano attività di analisi a laboratori non certificati.
I laboratori che aderiranno parteciperanno ad un circuito di interconfronto che procederà ad una valutazione delle prove eseguite e le trasmetterà al Ministero della salute, a conclusione del quale potrà essere rilasciata la qualificazione nazionale. I laboratori già certificati che non invieranno la domanda di partecipazione al nuovo circuito saranno considerati rinunciatari e cancellati dall’elenco ministeriale.
“Questo percorso di qualificazione” – fanno sapere dal Centro geologia e Amianto dell’Arpacal – “è molto importante non solo per i laboratori calabresi interessati, ma più in generale per l’intera programmazione contenuta nel Piano regionale amianto, che chiede alle amministrazioni pubbliche ed ai privati cittadini di procedere ad un censimento dei propri manufatti contenenti amianto per procedere successivamente alla cosiddetta autodenuncia. Una mole di dati ed analisi che il centro Geologia Amianto dell’Arpacal, in ossequio alla normativa regionale di riferimento del 2011, acquisirà ai fini della mappatura regionale. Da qui la necessità di garantire la qualificazione dei laboratori privati e pubblici ai quali i cittadini e gli enti pubblici potrebbero ricorrere per farsi assistere in tali procedure”.
Fonte: SNPA