INAIL: 1.207 infortuni mortali sul lavoro nel 2007, dati definitivi

Sono state confermate dall’INAIL le stime revisionali dell’ultimo Rapporto annuale. Dopo l’impennata registrate nel 2006, si conferma la flessione progressiva cominciata sei anni fa. Calo che sembra confermato anche per il 2008: la proiezione si aggira intorno ai 1.150 casi.

Nel corso del 2007 in Italia si sono verificati 1.207 incidenti mortali sul lavoro. E nei primi nove mesi del 2008 il calo è stato del 5,2%.
Intervenendo alla Tavola rotonda organizzato nei giorni scorsi a Roma da Inca-Cgil, il Direttore Generale dell’INAIL, Alberto Cicinelli, ha comunicato i dati definitivi relativi alle morti bianche dell’anno scorso, confermando pienamente le stime revisionali (1.210 casi) avanzate, sulla base della precedente rilevazione dello scorso 30 aprile, in occasione della presentazione del Rapporto annuale 2007.
Il bilancio complessivo del 2007 è la sintesi di un calo più sostenuto per quanto riguarda gli incidenti mortali in agricoltura (105 casi, -15,3%), uno più contenuto nell’ industria e nei servizi (1.088 casi, -9,7%) e un leggero incremento tra i dipendenti dello Stato (14 casi, per due morti in più, pari al +16,7%).

Secondo Alberto Cicinelli, Direttore Generale dell’INAIL, rispetto al 2006 – quando era stata registrata un’impennata di 1.341 casi – la flessione è decisamente significativa e tocca il 10% (134 vittime in meno).
Al di là di questa “picchiata” – particolarmente rilevante proprio perché consecutiva a un anno eccezionale sul fronte delle morti bianche e considerato dagli stessi statistici dell’INAIL come “evento accidentale” -, dunque, si conferma l’andamento in progressiva flessione del numero di infortuni mortali registrato a partire dagli anni Sessanta (basti pensare che, solo dal 2001 al 2005, si è passato da 1.546 a 1.280 episodi).
Il bilancio complessivo del 2007 è la sintesi, così, di un calo più sostenuto per quanto riguarda gli incidenti mortali in agricoltura (105 casi, -15,3%), uno più contenuto nell’industria e nei servizi (1.088 casi, -9,7%) e un leggero incremento tra i dipendenti dello Stato (14 casi, per due morti in più, pari al +16,7%).
Come rileva la Consulenza statistico attuariale dell’INAIL, questo andamento positivo si rivela ancora più significativo se se considera che la quota di incidenti mortali avvenuti nell’effettivo esercizio dell’attività lavorativa è pari a 907 episodi rispetto ai 1.067 del 2006: di fatto, il 15% di casi in meno.
Si registra, invece, una crescita del 9,5% – da 274 a 300 casi – per gli incidenti in itinere: vale a dire quelli non strettamente correlati alla specifica attività svolta dal lavoratore, ma riconducibili, più in generale, al rischio da circolazione stradale.
Positivi, al momento, anche i dati parziali del 2008. Nel periodo che va dal 1° gennaio al 30 settembre scorsi, infatti, sono stati denunciati 661.560 infortuni complessivi (rispetto ai 689.223 dello stesso periodo di tempo del 2007), per una flessione del 4%. I casi mortali sono, invece, 880, rispetto ai 928 dei primi 9 mesi dell’anno passato: in questo caso il calo è del 5,2%. Secondo l’INAIL, dunque, è lecito ipotizzare – se l’andamento dei rimanenti tre mesi del 2008 si manterrà in linea con quello dei precedenti trimestri – una proiezione annua dei morti sul lavoro intorno ai 1.150 casi. “Questi dati confermano l’andamento degli ultimi cinque anni, che hanno registrato un calo degli incidenti mortali di oltre il 20%”, ha concluso Cicinelli.

(LG-PaRa)

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