“Da un’analisi dei dati estrapolati dalla procedura Inail ‘Flussi informativi’ e riferiti alla provincia di Milano – spiega la coordinatrice del progetto, Paola Albanese – è emerso un elemento nuovo e poco considerato: alcune delle strutture socio-sanitarie presentano un numero di infortuni decisamente irrisorio perché i servizi di assistenza alla persona sono spesso esternalizzati, affidati prevalentemente a cooperative”.
Per questo motivo, prosegue Albanese, “si è concordato che sarebbe estremamente interessante riuscire ad aggregare i dati sugli incidenti dei dipendenti di queste strutture con quelli che al datore di lavoro ospitante non risultano, perché riguardano i lavoratori forniti da appaltatori e subappaltatori. Con questa analisi potremo avere una reale fotografia del fenomeno infortunistico in queste strutture”.
“Obiettivo del progetto – sottolinea la coordinatrice – è fornire uno strumento utile alla programmazione e all’adozione di misure di sicurezza mirate, rilevando oltre agli infortuni i ‘quasi infortuni’, cioè gli eventi correlati al lavoro che avrebbero potuto causare un infortunio, ma non lo hanno prodotto solo per puro caso. Questo rappresenta il vero valore aggiunto della procedura in un settore, quello socio-sanitario, non particolarmente esplorato”.
Nell’ambito del progetto sono previsti incontri formativi e informativi ad hoc per analizzare il metodo, il suo funzionamento e i compiti delle varie figure coinvolte. La procedura potrà anche tradursi in un vantaggio economico per le aziende che la adotteranno, perché rientra tra i miglioramenti non obbligatori previsti dall’attuale versione del modello OT24, che può comportare uno sconto sul premio Inail al raggiungimento di un determinato punteggio.