INAIL, approvato il “Piano triennale per la prevenzione 2025-2027”

Il “Piano triennale per la prevenzione 2025-2027” dell’INAIL costituisce lo strumento atto a formulare politiche di prevenzione. Mette in rassegna le metodologie più avanzate per realizzare analisi dei nuovi rischi emergenti, non ancora pienamente conosciuti e quantificabili, e interviene efficacemente per ridurre quelli tradizionalmente noti.

 

Delineare gli obiettivi prioritari che l’INAIL si propone di raggiungere nel prossimo triennio individuando e applicando politiche di prevenzione e di sviluppo della cultura della salute e della sicurezza sul lavoro a tutti i livelli, in linea con la Strategia europea 2021-2027 e con l’Agenda Onu 2030. È la finalità del Piano triennale per la prevenzione INAIL 2025-2027, approvato dal Consiglio di indirizzo e vigilanza (CIV) dell’Istituto con la delibera n.7 del 13 maggio, che fa seguito alla deliberazione in tema formulata dal Consiglio di amministrazione a marzo scorso.

Suddiviso in sei parti, il Piano espone tramite singoli programmi una descrizione organica delle azioni da svolgere. Partendo dalla prima parte, in cui si analizza il contesto di riferimento, il documento considera la prevenzione come un insieme di azioni coordinate e integrate per assicurare condizioni di lavoro sicure e tutelare i lavoratori attraverso politiche di welfare e misure rispettose dell’ambiente e dei diritti di cittadinanza. Riepiloga le leggi principali e le direttive internazionali, che si basano sul Total Worker Health (TWH) riscontrabile anche nell’Agenda ONU e nel Pilastro europeo dei Diritti sociali UE del 2017. Si sofferma sulla domanda crescente di nuove forme di occupazione e sulle sfide che interpellano il mondo del lavoro: invecchiamento della popolazione, nuovi rischi derivanti dalla transizione verde e da quella digitale, innovazione sviluppata da intelligenza artificiale e robotica.

Più centrata sul ruolo dell’Istituto nel sistema istituzionale di salute e sicurezza, così come delineato dal decreto legislativo 81/2008, è la seconda parte del testo. Vengono riepilogati analiticamente i compiti dell’Istituto in ambito nazionale e internazionale, che vanno dalle funzioni consultive e tecniche in Comitati nazionali e regionali e alla partecipazione a tavoli istituzionali e gruppi di lavoro alla validazione di buone prassi, dalla promozione e gestione dei progetti di prevenzione attraverso iniziative come il bando Isi alla rappresentanza nazionale in organismi sovranazionali come EU-OSHA.

I dati statistici recenti su infortuni e malattie professionali, desunti da archivi e repertori curati dalla Consulenza statistica attuariale dell’Istituto, sono riassunti nella terza parte, mentre alle linee di intervento di risposta alle sfide globali è dedicata la quarta parte del Piano. Interventi specifici sintetizzati in azioni di promozione della sicurezza, specialmente verso i giovani, con campagne comunicative e progetti formativi; in strategie di adattamento alle transizioni in corso, integrando la prevenzione con le politiche ambientali; nell’osmosi fra attività di ricerca e di prevenzione per soluzioni innovative, in particolare per le piccole e medie imprese; in interventi mirati in settori produttivi particolarmente critici e ad alto rischio infortunistico.

Nella normativa, che dà inizio alla quinta parte del testo, si ribadisce la collaborazione con l’Ispettorato nazionale del lavoro e con la Conferenza delle Regioni e delle Province autonome per l’accesso agli applicativi dell’Istituto su flussi informativi, esposizioni e registro infortuni. Si evidenzia il ruolo dell’INAIL nelle attività di normazione e di certificazione, ricordando la cooperazione dell’Istituto alla stesura delle norme tecniche UNI, l’Ente italiano di normazione, e la partecipazione alle attività di Accredia, l’ente di accreditamento degli organismi di valutazione di conformità a norme tecniche volontarie. Tra le iniziative di divulgazione, viene citato il supporto all’attuazione dei Piani nazionali di prevenzione in vari settori produttivi, le iniziative itineranti per la promozione della sicurezza, la collaborazione con il Cnel, la sottoscrizione di accordi e protocolli con enti pubblici, amministrazioni, collegi e ordini professionali, le campagne informative sui canali stampa tradizionali e social, la presenza a fiere e manifestazioni nazionali e internazionali.

Il valore strategico della formazione viene ripercorso nelle diverse attività in tema, indirizzate prioritariamente alle figure aziendali della prevenzione. Il Piano indica le attività formative indirizzate ai dipendenti pubblici e quelle destinate al mondo scolastico, riassunte annualmente nel Dossier scuola curato dall’INAIL, e quelle oggetto dell’avviso pubblico 2024, che ha erogato 24 milioni di euro per progetti integrati di formazione e informazione. Del sostegno alle aziende, infine, viene ribadita l’importanza del bando ISI, che finanzia interventi migliorativi per la prevenzione, con la valutazione dell’impatto e degli effetti complessivi. Si sottolinea, inoltre, l’attività di assistenza e consulenza attraverso il dialogo con le parti sociali e la realizzazione di linee di indirizzo per l’applicazione dei Modelli di organizzazione e gestione (MOG) e dei Sistemi di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL)

Alla pianificazione delle attività in ambito territoriale è dedicata la sesta e ultima parte del Piano, che descrive le azioni che le Direzioni regionali e provinciali dell’Istituto sono chiamate a sviluppare autonomamente in partnership con enti istituzionali e con altri soggetti portatori di interessi legittimi. Sono previste, in particolare, sinergie con Regioni e Province autonome, con cui affrontare la tematica dei rischi nuovi ed emergenti, e collaborazioni con atenei e uffici scolastici regionali per l’attuazione di progetti formativi a favore di studenti Its Academy e di quelli impegnati nei Percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento (PCTO). Completano il Piano due allegati. Il primo raccoglie le schede dei protocolli stipulati con grandi gruppi industriali, con enti e amministrazioni pubbliche e con associazioni datoriali e sindacali, mentre il secondo riporta un’appendice normativa della legislazione vigente e della normazione tecnica relativa ai rischi infortunistici, a quelli per la salute e trasversali, e ai rischi connessi alle evoluzioni economiche e produttive.

PIANO TRIENNALE PER LA PREVENZIONE 2025-2027
INDICE
1. IL CONTESTO DI RIFERIMENTO
2. IL RUOLO DELL’INAIL NEL SISTEMA ISTITUZIONALE
3. ANALISI DEI DATI STATISTICI SUGLI INFORTUNI E SULLE MALATTIE PROFESSIONALI
4. LE LINEE DI INTERVENTO DEL PIANO TRIENNALE
5. I PROGRAMMI DEL PIANO TRIENNALE
5.1 Normativa
5.2 Informazione e divulgazione
5.3 Formazione
5.4 Sostegno alle imprese

6. PIANIFICAZIONE ATTIVITA’ IN AMBITO TERRITORIALE
ALLEGATI
Schede dei protocolli di intesa
Appendice normativa

Fonte: INAIL

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