Il contributo copre a fondo perduto fino al 65% dell’investimento previsto per ciascun progetto, fino a un massimo di 130.000 euro, e sarà erogato dopo la verifica tecnico-amministrativa e la realizzazione e rendicontazione degli interventi.
Dall’analisi delle domande presentate emerge che quasi la metà riguarda il Nord Italia – il 26% il Nord Ovest e il 20% il Nord Est – un terzo il Sud e le isole, e poco più di un quinto il Centro. In termini assoluti, le prime cinque regioni per numero di progetti ammessi al contributo sono la Lombardia (489 progetti ammessi per un importo richiesto complessivo pari a 41,7 milioni di euro), il Lazio (424 per 32,9 milioni), il Veneto (273 per 20,4 milioni), l’Emilia Romagna (261 per 20,6 milioni) e la Toscana (257 per 20,6 milioni).
Il 27% delle domande ammesse ha richiesto l’importo massimo di 130.000 euro e si concentra, per oltre la metà, tra Centro (25%) e Nord Ovest (27%). L’importo medio si attesta intorno a 77.600 euro, una cifra che supera i 72.500 euro dell’anno scorso a causa della presenza di due sole tipologie di intervento, rispetto alle tre previste nel bando Isi precedente. Dei 3.434 progetti ammessi al finanziamento, quelli che riguardano la realizzazione di interventi di miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro sono 3.232, pari al 94%, per un importo complessivo di 264,4 milioni, mentre i restanti 202 progetti sono relativi all’adozione di modelli organizzativi e di responsabilità sociale, cui saranno destinati quasi due milioni di euro.
In linea con gli indirizzi del Quadro strategico dell’Unione europea 2014-2020 in materia di salute e sicurezza sul lavoro, che sottolinea l’importanza di mirare le politiche di prevenzione verso le piccole e micro imprese, dall’analisi dell’ammissione al contributo Inail per dimensione aziendale emerge la prevalenza delle micro imprese fino a 10 dipendenti, con una percentuale del 61% che è stabile rispetto al bando 2013 ma conferma l’incremento rispetto a quelli del 2010, 2011 e 2012. Il 14% delle aziende che beneficeranno della quinta tranche degli incentivi ha invece tra 11 e 15 dipendenti, il 7% tra 21 e 30, il 6% tra 16 e 20, il 5% tra 31 e 50, il 4% tra 51 e 100, e solo il 3% più di 100.
La distribuzione dei progetti ammessi per tipo di attività economica mostra una prevalenza della costruzione di edifici (369 progetti per un importo complessivo richiesto di circa 31 milioni), della fabbricazione di prodotti in metallo, esclusi macchinari e attrezzature (363 progetti per 31,2 milioni), dei lavori di costruzione specializzati (359 progetti per 26,4 milioni), delle coltivazioni agricole (296 progetti per 15,9 milioni) e del commercio all’ingrosso, escluso quello di autoveicoli e motocicli (203 progetti per 15,4 milioni).
L’86% degli investimenti in prevenzione ammessi al contributo Inail – 2.767 progetti per un importo complessivo di quasi 225 milioni di euro – punta ad abbattere uno dei fattori di pericolo connessi all’ambiente di lavoro, in particolare attraverso l’acquisto di macchine per la movimentazione manuale di carichi che comportano rischi di patologie da sovraccarico biomeccanico (25%), la bonifica da materiali contenenti amianto (23%), la sostituzione di macchine per la riduzione del rischio rumore (14%) e di quello derivante dalle vibrazioni meccaniche (11%).
Il restante 14% degli interventi per la messa in sicurezza delle imprese mira alla riduzione delle principali cause di infortunio, come la ferita o taglio con oggetti appuntiti o taglienti, la ferita per contatto con materiale duro o abrasivo e lo sforzo fisico a carico del sistema muscolo-scheletrico.